Si è svolto stamane, nei pressi dell’auditorium della Rai di Napoli, un dibattito sulla Cronaca nera e giudiziaria tra deontologia e interesse pubblico. Francesco Pinto, direttore della Rai di Napoli spiega che “la comunicazione non c’entra nulla con l’informazione, si può comunicare senza informare, comunicazione significa solo mettere in comune e dunque non ha niente a che fare con la verità” e aggiunge che quindi si tende a ingigantire il problema della corruzione che è sì reale ma non nel modo in cui si tende a far credere. Dello stesso avviso il prof. Ferdinando Pinto che ritiene che “la corruzione nel nostro paese non è particolarmente elevata, e che quando gli organi di stampa danno una notizia di corruzione tendono sempre a evidenziare il nome delle persone che hanno commesso il reato ma non delle aziende che stanno dietro. La corruzione si batterebbe se si rendesse tutto flessibile e trasparente, noi stiamo portando avanti un progetto per mettere in rete tutta la filiera amministrativa”. Raffaele Cantone presidente anti corruzione condivide che il vero antidoto della corruzione è la trasparenza, ma il problema non va sottovalutato “oggi purtroppo non esistono dati attendibili sulla corruzione, i dati giudiziari sono inidonei a evidenziare la portata della corruzione, sicuramente la portata della corruzione è superiore ai dati che abbiamo”.
Raimondo E. Casaceli