Tra queste ondate di gelo che stanno tormentando i napoletani e non solo, non potevano mancare altri geli dialettici. Riguardano la querelle di questi giorni tra il sindaco di Napoli De Magistris e il noto scrittore Roberto Saviano, che sta’ imperversando su tutti i rotocalchi e social della citta’. Il sindaco sfodera un attacco senza precedenti nei confronti dello scrittore partenopeo, reo di avergli rivolto continui attacchi in merito alla sua discutibile gestione comunale e soprattutto dopo le critiche piovutegli addosso, dopo gli ultimi avvenimenti di cronaca in materia di sicurezza, in cui nel pieno centro di Napoli e’ stata ferita recentemente una bambina di 10 anni a seguito dell’ennesimo agguato camorristico. Ricordiamo che la risposta del Sindaco avviene dopo i noti attacchi di Saviano che direttamente dalla sua pagina ufficiale Fb rifila battute molto poco al miele per il primo cittadino napoletano:“ A Napoli si parla di turismo e feste di piazza come soluzione per tutti i mali della città, con un sindaco che amministra da sei anni, ma sembra essersi sempre appena insediato. I ragazzi delle paranze, che durante il suo primo mandato sparavano in strada, erano minorenni e avrebbero dovuto essere a scuola“. Certamente parole dure che lasciavano certamente presagire una risposta del Sindaco ma non di tali portata: “Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, sulle nostre sofferenze, sulle nostre lotte. Che tristezza. Non voglio crederci. Voglio ancora pensare che, in fondo, non conosci Napoli, forse non l’hai mai conosciuta, mi sembra evidente che non la ami. La giudichi, la detesti tanto, ma davvero non la conosci. Un intellettuale vero ed onesto conosce, apprende, studia, prima di parlare e di scrivere. Ed allora, caro Saviano, vivila una volta per tutte Napoli, non avere paura”. Una partita a Tennis che tra battute, rovesci e dove il tie break che puo’ risolvere brevemente il match e’ totalmente assente, si intravede un palleggio infinito di battute e vedute totalmente contrapposte fra i protagonisti piu’ in voga del momento. Contestualmente alle dichiarazioni dei duellanti e partendo dalla consapevolezza che si tratta di personaggi emblematici e rappresentativi della realta’ campana, queste frasi non fanno certo bene alla citta’ di Napoli poiche’ hanno il solo scopo di risvegliare i Masaniello dei social, che non documentandosi sull’effettiva portata degli argomenti, hanno purtroppo la capacita’ di innescare all’interno dei social, dei condizionamenti virtuosi e di massa, dove il titolone e’ piu’ importante dei reali contenuti dell’argomento in questione. Riallacciandoci ai toni applicati dalle parti in causa, sono in larga parte condannabili nel loro linguaggio aggressivo e non adeguato ai loro doveri sia istituzionali che giornalistici, ma finalmente riescono a far percepire al pubblico non pagante una sorta di genuinita’ di comunicazione che si pone in evidenza solo ed esclusivamente quando si tratta di proteggere la propria amata, in questo caso Napoli. Saviano ha perfettamente ragione quando parla del sindaco come di un populista, (che bisogna ricordarlo e’ stato rivotato per la seconda volta dal popolo napoletano alle ultime elezioni comunali), ma non puo’ certamente negare che l’ex magistrato colpisce nel segno nel constatare che lo scrittore continua a scrivere libri pur non vivendo da un pezzo il cambiamento reale della citta’ e la vita napoletana in tutti i suoi crismi( chi sarebbero quindi i collaboratori che forniscono notizie sulle reali dinamiche napoletane in materia di sicurezza?!). Da contraltare il Sindaco, in primis per cio’ che rappresenta per il popolo napoletano e poi da ex magistrato, e’ perfettamente a conoscenza della condizione di recluso e quindi sotto-copertura di un Saviano ormai violato di ogni rapporto interpersonale tranne comparsate per libri e iniziative anti-camorra che quindi non puo’ “mischiarsi tra la folla” come invece sostiene il Sindaco; un gravissimo autogol morale che calpesta i veri valori quali il rispetto e la condizione dell’individuo. La vera contraddizione di Napoli bisognerebbe analizzarla da un altro punto di vista; e’ come se vivesse in due realta’ completamente diverse tra loro ed il Sindaco con il suo staff non abbiano trovato ancora le chiavi giuste per avviare dei collegamenti e interconnessioni di sviluppo fra le varie categorie proiettate al miglioramento periferico; c’e la bella Napoli, in cui e’ presente una perfetta macchina organizzativa per rendere appetibile il prodotto: bisogna dargliene atto, il sindaco con tante iniziative e tante rimodernizzazioni nei punti emblematici della citta’ come il Lungomare Caracciolo con tanti ristoranti e un Castel dell’Ovo che puo’ far innamorare chiunque, Vomero, il Centro Storico e tutto cio’ che interessi il Turismo del mordi e Fuggi straniero, ha migliorato notevolmente il pacchetto Turismo della Citta’ rendendola internazionale. Il vero problema riguarda le periferie come Marano, Soccavo, Fuorigrotta per dirle alcune, nell’Aversano tanto caro a Saviano dove purtroppo al di la’ di dichiarazioni di facciata, vere iniziative per renderle appetibili dal punto di vista di strutture, ammodernamento e di interesse turistico e’ stato fatto ben poco, un lassismo che ha creato ulteriori focolai di organizzazioni criminali che possono interagire inosservate con il pubblico e il privato delle varie realta’ locali, non controllate adeguatamente come invece attuato per la Citta’.