Renzi vuole stare tra la gente,vuole un PD che come ha fatto lui,vada a sorpresa a Scampia,ascolti un prete di periferia,pranzi con un giovane professionista della società civile,insomma un PD che inizi sul serio la campagna di ascolto.”Largo alla nuova guardia”, ha scritto.Tra purezza e riformismo il PD rischia di perdere volto e connotati. Si è passati da un solo partito di massa a “partiti microbaronali”, per dirla alla Mauro Calise fino ad arrivare a varie sinistre o movimenti civici, che si presentano come antipartiti o partiti referenziali. Alla Sinistra spetta riflettere sugli errori e avviare una reale inversione di tendenza e quindi di conseguenza,per essere di Sinistra bisognerebbe non essere come è stata la Sinistra negli ultimi vent’anni. Qui non si tratta solo di sottoscrivere quello che pensa dell’asservimento al profitto e la negazione dei diritti Simone Weil,don Milani o papa Francesco,qui si tratta di dare risposte,sobbarcarsi la fatica del governare,mettere in campo proposte all’andazzo alla facile demagogia,condividere.
Chi è intervenuto sulle garanzie del salario e sul reddito minimo,sull’istruzione per tutti e sulla formazione delle persone,sulla tassazione delle transazioni finanziarie o sulle caste,chi ha messo mano alle riforme elettorali e della burocrazia? La Sinistra è al bivio,i suoi valori,i sui metodi,il suo radicamento no.
Il PD (depresso), vive una gravissima implosione, testimoniata dallo svuotamento del suo numero di tesserati e dall’inconsistenza della sua organizzazione territoriale,dalle divisioni interne di mandarini ed “aspiranti mandarini”. Renzi, con un comportamento ecumenico, pensa di risolvere, altro che autocritica, la crisi del partito che non c’è con l’andata a Scampia, dimenticando che a Napoli e in Campania le sezioni sono chiuse o si affidano al piccolo ras di turno. Aveva promesso un lanciafiamme,non ha acceso nemmeno un cerino. Pura testimonianza la presenza di dirigenti campani nella segreteria nazionale.Assenza totale nel Governo del Paese.
La decadenza di un Paese democratico si misura dall’incapacità della sua classe dirigente di vedere i propri errori, riconoscere i propri limiti, discuterli e magari corregerli.
Durante la campagna referendaria ho visto nello schieramento del SI e del NO tanti testimoni della buona politica,tante esperienze dinamiche,tante posizioni fuori dal coro. Anche nella città di Napoli,in provincia, nella Regione,dentro e vicino al PD ho toccato con mano il coraggio,la linearità di pensiero,la passione,la coerenza di idee,il radicamento territoriale di donne ed uomini che non vivono di politica,ma per la politica,per dirla alla Max Veber. Caro PD,caro Renzi guardati attorno ed osa,senza attendere il nuovo Prodivivi il buon senso e non sbarazzarti senza troppi problemi di quell’ospite incomodo che è la questione della verità.
di Samuele Ciambriello