Tra l’Italia e l’UE la tensione è di casa oramai. Bruxelles chiama:”rischiate la procedura di infrazione sul deficit”. In tempi brevi il Governo italiano deve aggiustare i conti pubblici.Dai tempi del kapò di Berlusconi a Schulz, alle risatine di Merkel e Sarkozy , allo scontro tra Monti e la Germania sullo scudo anti-spread,fino ad arrivare alla polemica tra Matteo Renzi e il presidente della Commissione Juncher,L’Eurupa è in guerra con l’Italia. Per alcuni è uno scontro tra due debolezze,si trascina avanti stancamente,con pochi grandi ideali ( e idee) e tanti problemi quotidiani che si sommano alla crisi economica e alla gestione semidisastrosa dell’emergenza migranti e della tragedia del terremoto.
Si ha impressione,in questi giorni,che l’UE perda tempo su questioni inesistenti,in fondo all’Italia non è stata fatta nessuna concessione,sono state solo applicate,finalmente le regole esistenti.Il rigore dei conti cozza contro il fatto che lo stesso rigore non viene usato quando gli altri Stati membri sono inadempienti sull’immigrazione e non si fanno eccezioni sulle emergenze terremoto e neve.
L’Italia ha bisogno dell’Europa come l’Europa ha bisogno dell’Italia.
Basta sia con il gelo e le sfuriate che con i bacetti e le pacche sulle spalle.Ma i nostri europarlamentari di tutti i partiti non temono conseguenze imprevedibili? E quelli in particolare del PD che fanno? Grazie a Gianni Pittella si è costruita in Europa una sana dialettica tra destra e sinistra che va oltre il mero essere pro o contro l’Europa. Vorrei evidenziare che sulla pagina facebook del partito democratico nazionale,non si è spesa una parola per Pittella alla candidatura di presidente dell’Europalrmento. Pittelliani-Renziani:anamnesi di un amore platonico?
Renzi non è certo un guascone,Gentiloni vive la sobrietà, ma i nostri non sono combattenti nè sono radicati sui territori come antenne,nè si fanno sentire in Europa.Mi sembrano europarlamentari provinciali che subiscono diktat.
Il tema del progressivo arretramento negli ultimi 10 anni delle forze progressiste in particolare europee è stato lungamente dibattuto fino a diventare un perfetto argomento da maître a pàrler, un tema da tartina e bollicine buono più per fare conversazione che per approfondire una riflessione. La sinistra sta effettivamente scontando anni di difficoltà, difficoltà di lettura sociale, di ideazione di politiche, di creazione di pensiero che, a mio avviso, dipendono dalla mancanza di un vero motore propulsore. Il progressismo non ha un obiettivo fondante.L’atteggiamento di larga parte dei ceti medi e popolari,dei giovani e di tutti coloro che soffrono delle crescenti diseguaglianze e nuove povertà sono sfide che meritano risposte vere e non posizionamenti tattici,o allenze politiche.Il PD deve fare chiarezza se vuole avere un futuro in Italia e in Europa. Crescita del debito,abbassamento del rating e caso banche condizionano i piani del Premier Gentiloni. I laeder italiani,francesi e spagnoli speravano di allentare l’austerità a livello europeo,mostrandosi virtuosi grazie al risanamento dei conti pubblici,alla maggiore flessibilità e a qualche riforma per favorire la competitività delle imprese.Se con una sinistra-sinistra non si vincono le elezioni in Italia,Francia,Spagna ed Inghilterra,occorre recuperare su una sinistra protettiva dei suoi valori,rilanciare i Mezzogiorni d’Europa e mettere in campo politici all’altezza.