Sull’immigrazione “noi ci teniamo molto stretti i nostri valori, i valori umanitari, dell’accoglienza dell’integrazione, del rispetto delle differenze. Rivendichiamo il lavoro fatto in questi anni. L’Italia ha un buon curriculum”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato un decreto con nuove misure sul fronte dell’immigrazione. Le misure sono state presentate dai ministri Orlando (Giustizia) e Minniti (Interno).
Queste le principali novità annunciate dal governo.
Per velocizzare l’asilo soppresso un grado di giudizio
Per abbattere i tempi di riconoscimento del diritto d’asilo (oggi in media servono due anni) il governo ha deciso di sopprimere un grado di giudizio per i ricorsi. Il migrante che si è visto negare l’asilo non potrà quindi ricorrere in appello ma solo fare ricorso in Cassazione. Il tutto nel rispetto delle garanzie dei richidenti asilo: il colloquio con la commissione sarà filmato e resterà come documentazione.
Saranno assunti 250 specialisti per rafforzare le Commissioni d’asilo. In 14 tribunali ordinari saranno create sezioni specializzate con giudici dedicati in modo esclusivo all’asilo.
Lavori socialmente utili volontari e gratuiti
Nel decreto migranti approvato dal Consiglio dei ministri è prevista la possibilità che i Comuni, d’intesa con i prefetti, utilizzino i richiedenti asilo per lavori di pubblica utilità, gratuiti e volontari.
Scompaiono i Cie, nascono i Centri permanenti per il rimpatrio
Al posto dei vecchi Cie saranno creati nuovi Centri permanenti per il rimpatrio, uno per Regione, avranno dimensioni contenute, per complessivi 1.600 posti, destinati ai migranti che non hanno diritto all’asilo. I Centri saranno vicini alle «grandi infrastrutture di trasporto». I singoli servizi prestati, come la mensa o l’alloggiamento, saranno suddivisi in diversi appalti per evitare malversazioni.
Saranno raddoppiati i fondi per i rimpatri.