«È necessario unire i moderati per evitare di consegnare il Paese a Grillo e Salvini». Lo dice il leader centrista Pier Ferdinando Casini nel giorno dell’assemblea fondativa del movimento “Centristi per l’Europa”. «È un appello – dice ancora Casini – che faccio ai giovani: unitevi. Questo movimento che nasce è un atto di coraggio: senza Europa non ce n’è per nessuno, anche se è chiaro che va cambiata». Casini sottolinea come «il populismo non sia una risposta. Vediamo la Raggi a Roma…Incompetenza, dilettantismo».
Al teatro Quirino di Roma c’è anche lo striscione da “Bronte, città del pistacchio”. «Già, c’è anche chi è venuto dalla Sicilia perché siamo un po’ maniaci…», scherza Casini. «Non un ennesimo partitino», dice dal palco l’ex presidente della Camera. Ma un movimento che nasce con un obiettivo preciso: fare argine al «populismo di Grillo e Salvini».
Il simbolo, non ancora depositato, è stato presentato stamattina e dovrebbe essere già in campo per le amministrative di primavera. Coordinatore della formazione centrista sarà Giampiero D’Alia. Casini, padre nobile, dispensa consigli, maglione blu e posa casual, seduto sui gradini del palco con il microfono in mano. «Il nostro è un movimento che non è fatto solo da vecchietti come me e D’Onofrio… Abbiamo sindaci, giovani sindaci».
«Vi vorrei dare qualche consiglio. Il primo è quello di non parlare retoricamente dell’Europa, perché così i voti non si prendono» ma, al netto delle mancanze, l’Ue «è l’unica risposta possibile» in un mondo globalizzato e di fronte a «un flusso epocale» di migranti. E questo va rivendicato di fronte al populismo di Grillo e Salvini. Il leader della Lega che «va in tv con i moon boot per far vedere che è stato nei luoghi del terremoto – attacca Casini – fa venire il latte alle ginocchia. Un incompetente, ci fa rimpiangere Bossi… E non ha ancora capito che sta lavorando per Grillo. È Grillo che andrà all’incasso».