Oggi Enzo De Caro e Marco Zurzolo sono nel quartiere per raccontare alla città le bellezze culturali, artistiche e storiche.
Le due facce della stessa medaglia.
La Sanità è perfetto paradigma di un’intera città.
Da una parte chi lotta, ci crede, ama Napoli, dall’altra chi la vuole sporcare, chi spera che nulla cambi per continuare nei propri affari, nel seminare rassegnazione.
Come se ci fossero vari attori di uno stesso romanzo, come se ci fossero vari interpreti che lanciano segnali tra di loro del tutto discordanti.
La nuova centralità di attenzione mediatica e politica che, grazie al lavoro di tanti, sta avendo il quartiere fa si che Municipalità, Comune e anche la Regione in qualche modo assumano la partita di rilancio del quartiere.
Sulla Prefettura abbiamo fatto nell’ultimo tempo un lavoro, chiamiamolo di sensibilizzazione, che speriamo, con il nuovo Prefetto che si insedia domani, dia i suoi frutti.
Quello che per me e per tanti cittadini invece rimane un grande punto interrogativo é il ruolo della Questura.
È abbastanza scontato dire che con la sola repressione non si risolve nulla. Per cambiare i quartieri ci vuole cultura, scuola, politiche sociali e del lavoro, investimenti seri sulla riqualificazione urbana.
A volte i meccanismi delle indagini che Magistratura e Questura svolgono non sono chiari a noi cittadini e istituzioni locali.
Però penso che i soggetti e le famiglie di Camorra dovrebbero essere monitorati costantemente dalle forze dell’ordine.
Allora proprio non capisco come sia possibile che si possa sparare in tutta libertà, che il primo che si sveglia la mattina possa scendere in strada per regolare conti, intimidire un quartiere sano, rallentare i processi di crescita.
Lo dico da Presidente di Municipalità, penso che ci sono istituzioni che stanno almeno provando ad interrogarsi rispetto all’essere parte attiva di un processo di riqualificazione.
Altre che stanno a guardare semplicemente o che sbagliano qualcosa.
Non si può più pensare che nel 2017 la camorra spari e da parte dello Stato non ci sia risposta.
Siamo stufi, ognuno facesse la sua parte!
Ivo Poggiani, presidente III municipalità