Sto pensando con tanta preoccupazione allo stato del Partito Democratico e alla brutta piega della discussione interna ai gruppi dirigenti.
Sarebbe necessario produrre uno sforzo da parte di tutti per contrastare il rischio di una separazione.
Tutti dovrebbero rinunciare a qualcosa in nome di un superiore interesse: quello di tutte le persone (tante) che guardano al Partito Democratico come ad una grande forza politica capace di contrastare il clima culturale e sociale che supporta la sopravanzata della nuova destra nella crisi della globalizzazione.
C’è molto sconcerto e disagio per i contenuti e le motivazioni del dibattito in corso, del tutto al di sotto e distante dai problemi difficili e gravi che gli italiani devono affrontare.
Servono più serietà e impegno e meno personalismi.
Il nome stesso di questo partito ci indica una via e la responsabilità del suo futuro riguarda tante donne e uomini, non solo alcuni dirigenti o capi corrente.
Facciamoci sentire in tante e tanti perché prevalga la politica buona, quella capace di unire e di costruire una visione e una via per l’Italia e per il Partito Democratico all’altezza delle sue attuali responsabilità di governo.
ANNA MARIA CARLONI
