La crisi italiana non è solo di laeder,ma di idee e visioni del futuro. Nel mondo le nostre democrazie sono fragili, le destre avanzano cavalcando il risentimento, tornando ad enunciare protezionismo e discriminazione. Come difendersi dai populismi anche in Italia? Tutti vogliono l’uomo forte, ma la guerra, spesso, è tra omini che riducono la delega popolare a pura formalità.
Adesso l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia lancia la formazione Campo progressita,che non è un partito ne vuole esserlo, per allargare i confini della sinistra, bloccare le destre, ma senza rottamare nessuno. Si definisce “sognatore concreto”, è convinto che ci sia tutto un campo da arare “a sinistra”,dove migliaia di persone sono stufe delle risse,delle correnti,dell’autoreferenzialità. Pisapia fa le prove dell’Ulivo, vuole mettere in campo la buona politica,con un programma che nasce dal basso perchè bisogna ascoltare. Con lui la presidente della Camera Laura Boldrini:”la sinistra ha perso la bussola e se ci sono tanti delusi è perchè qualcuno li ha delusi.La sinistra ha deluso facendo la destra.”
Pisapia mette in agenda,senza enfasi,”la sconfitta della povertà,la solidarietà,la legalità,la rinuncia ai privilegi”. Il campo progressita,un’alleanza con il PD,una comunità unita,molto ampia,molto di sinistra e centrosinistra,aperta al civismo. Più che attendere Bersani e Speranza,vogliono aggregare tra i delusi di Vendola e Grillo,tra i rassegnati dell’Ulivo,dei cattolici democratici prodiani,tra i militanti del civismo e gli amministratori senza capi e capetti.Vogliono che il PD non si allei più con la destra.
Scendono in campo,senza rancori e non per fare opposizione,ragionano sul passato ma non vogliono restare inerti. Vogliono dare un contributo al Governo del Paese.Per loro le divisioni a sinistra sono un presagio di condanna. Vogliono difendere la democrazia dai populismi, e per farlo vogliono muovere le passioni più che appellarsi alla ragione e al laederismo. Adelante.