Ieri è stata un’altra giornata di “protesta” per i dipendenti della famosa azienda dell’Alitalia che hanno manifestato Davanti al Ministero con bandiere e cartelloni: “La nazionalizzazione è l’unica soluzione” e “Usa e getta la nostra realtà, basta precarietà”. Nello stesso momento i cui i lavoratori dell’Usb e Cub protestavano, il ministro dei trasporti Graziano Delrio, ha incontrato i sindacati per discutere della delicata situazione di una delle maggiori compagnia di aerei che rappresenta il nostro paese nel mondo. Oltre al ministro c’erano anche: il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda (insieme alla viceministra Teresa Bellanova) e del Lavoro Giuliano Poletti, insieme alle sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Dopo l’incontro Delrio ha commentato così: “Sono problemi seri. Non si affrontano a cuor leggero. La preoccupazione c’è“. Il vice presidente della compagnia italiana, James Hogan, ha specificato dopo l’ultimo cda che resta da fare “un grande lavoro per arrivare a una struttura dei costi che possa permettere all’azienda di essere competitiva ed economicamente sostenibile sul mercato”. A causa degli scioperi che si prolungheranno anche nella giornata del 23 febbraio, l’Alitalia ha annunciato che sono stati cancellati circa il sessanta percento dei voli che erano in programma (per l’intera giornata ad eccezione delle fasce garantite 7.00-10.00 e 18.00-21.00), e dai sindacati confederali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta (dalle ore 14, alle 18). Inoltre la stessa invita i propri passeggeri ad recarsi sul sito ufficiale della compagnia per verificare lo stato del proprio volo chiamando i seguenti contatti telefonici: dall’Italia il numero verde (completamente gratuito) 800.65.00.55; dall’estero il numero +39.06.65649.