“Stupisce, leggendo l’intervista a Repubblica del presidente del Parlamento Antonio Tajani, di constatare che così repentinamente lui dismetta i panni del presidente istituzionale, notaio di tutte le forze politiche del Parlamento, e vesta quelle del dirigente politico di un partito italiano, attaccando l’Italia così duramente e ingiustamente. Non è quello che ci aspettavamo quando abbiamo considerato che una presidenza italiana fosse comunque un vantaggio per l’Italia. E’ ingiusto non riconoscere quanto importante sia stata la vittoria sulla flessibilità e non riconoscere quanto quella vittoria sia stata fondamentale per portare a compimento quelle riforme che nessuno è riuscito a fare, neanche il suo partito quando era al governo.
Vorremmo infatti ricordare che con Tremonti al governo l’Italia firmò il Fiscal Compact senza battere ciglio. Il presidente Tajani è detto e si dice contrario alla politica dell’austerità, ma si appiattisce sulla posizione tedesca dopo aver incontrato la cancelliera Angela Merkel, e sulla posizione dei più rigidi rigoristi del Ppe . Tajani sostiene nell’intervista che ‘deve esserci un sistema italiano a Bruxelles’, lo pensiamo anche noi e per questo vorremmo avere un alleato dell’Itala sul seggio più importante del Parlamento europeo”. Lo hanno dichiarato il capogruppo S&D, Gianni Pittella, e la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia.