Il Santuario della Beata Vergine del Rosario fu fondato sul finire dell’Ottocento e la sua storia è legata a quella dell’avvocato Bartolo Longo, divenuto Beato nel 1980 da Giovanni Paolo II. La sua costruzione ebbe inizio l’8 maggio 1876 con la posa della prima pietra, grazie alle offerte spontanee dei fedeli provenienti da ogni parte del mondo e terminò con la consacrazione da parte del cardinale Raffaele Monaco La Valletta, il 7 maggio 1891. La Basilica fu progettata dal professor Antonio Cua dell’Università di Napoli, che disegnò e diresse la costruzione fino al 1889 quando fu avvicendato dall’architetto Giovanni Rispoli. Originariamente, il Santuario aveva una sola navata a croce latina con abside, cupola e cappelle laterali e misurava 420 mq. Successivamente, visto il grande afflusso di pellegrini e di fedeli si rese necessario un ampliamento, tra il 1934 ed il 1939, che portò la Basilica allo stato attuale, con tre navate e sempre a croce latina, ed una superficie di 2.000 mq in grado di ospitare 6.000 persone. Il progetto di ampliamento fu realizzato dall’architetto e sacerdote Monsignor Spirito Maria Chiapetta che ne diresse anche i lavori. L’esterno fu rivestito in armonia con la monumentale facciata, di cui parleremo in un prossimo articolo, perché merita un approfondimento specifico, facendo acquistare al Santuario l’aspetto di una grande Basilica romana. All’esterno si eleva la cupola maggiore ornata da otto coppie di colonne di granito con capitelli corinzi, da altrettanti finestroni a vetri colorati con frontoni e da ricchi festoni a bassorilievo. La parte superiore è rivestita di rame con costoloni doppi e termina con un lanternino di travertino con colonne di granito, che forma la base di una cuspide anch’essa rivestita di rame, su cui poggia la croce. La cupola è circondata da quattro cupolette minori composte dagli stessi elementi strutturali. La parte inferiore delle pareti laterali della Basilica è rivestita da uno zoccolo di granito rosso di Baveno che gira tutto intorno. Su di esso si eleva un basamento di travertino di Tivoli, su cui sono poggiati 20 colonne di granito e pilastri di travertino, sormontati da capitelli con festoni e teste di angeli, sorreggenti il cornicione, sul quale corre un’elegante balaustra in travertino. Di particolare rilevanza sono le absidi degli altari laterali. In particolare, dal lato orientale, sulla verticale della cupola, sporge l’abside della Cappella di San Giuseppe che termina con un timpano su cui è scolpito lo stemma di Pio XI. Al lato opposto si trova l’avancorpo corrispondete all’abside della Cappella di San Michele, in tutto simile all’altro ma terminante con un timpano su cui è scolpito lo stemma del Longo. Il Santuario, dalla sua costruzione ad oggi, ha sopravvissuto a prove impegnative come l’eruzione del Vesuvio del 1944 e l’arrivo delle truppe naziste che arrivarono a minacciarne la distruzione. In un precedente post, ho raccontato della missione del Beato Bartolo Longo, ovvero la divulgazione del Santo Rosario, e si può dire che il Santuario rappresenta oggi il luogo più importante in cui si celebra la devozione alla Vergine Maria.Ogni anno milioni di pellegrini si recano in visita al Santuario, Tempio dello Spirito, luogo di conversione e di riconciliazione, di misericordia e di preghiera, rifugio sicuro alle prove di fede.