Economia e Welfare

NAPOLI, GLI STUDENTI DELLA FEDERICO II DEVASTANO LE AULE IN OCCASIONE DEL “CARNIVAL ARTY”

Tra la notte di venerdì e sabato presso l’Ateneo della Federico II di Napoli (sede di via Porta di Massa) si è tenuto il “Carnival Party” organizzato  dagli studenti della facoltà di lettere. All’indomani, quando gli ardetti agli uffici della struttura sono entrati nella struttura, questi fanno  una scoperta  a dir poco “sconvolgente”: trovano la struttura ridotta in una situazione di caos, lavandini e caldaie fatte a pezzi, vomito e urina sparse ovunque, sangue sulle scalee nei corridoi, Siringhe a terra, bottiglie di alcolici ovunque. Addirittura gli uffici amministrativi sono stati costretti a chiudere la struttura per “inagibilità”. Le fotografie scattate sul luogo sono state presentate sulla scrivania del rettore di facoltà, Gaetano Manfredi, il quale provvederà a portare la denuncia alla questura contro ignoti. Commenta così il direttore del dipartimento: “Occupazioni del genere, di breve durata, sono abbastanza frequenti. Ma mai avevano dato origine a simili atti di irresponsabilità e arroganza. Mai c’era stato un epilogo simile, del quale ho voluto mettere a conoscenza tutti gli studenti ed i colleghi, esponendo proprio all’ingresso del dipartimento le foto che denunciano l’inciviltà di chi ha partecipato a quella festa“. Insieme alle fotografie c’era anche una lettera destinata ai ragazzi: “Mi chiedo e vi chiedo: si tratta di un’iniziativa politica (qualsiasi senso si voglia attribuire a questo termine) o non si tratta piuttosto di una sordida e irresponsabile devastazione di uno spazio pubblico adibito alla formazione e alla ricerca?”. Infine Il direttore del dipartimento ci tiene a segnare una linea di demarcazione tra le iniziative organizzate dal gruppo di “Lettere Precarie” e quelle gestite dal collettivo marxista leninista che occupa la ex biblioteca della facoltà: “I secondi occupano più spesso, ma hanno sempre mostrato rispetto per i luoghi che sono di tutti gli studenti, senza mai lasciarsi andare all’inciviltà cui abbiamo assistito questa volta”.

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