Diciamoci la verità:l’azione repressiva dello Stato per contrastare la camorra nella nostra Regione si manifesta negli arresti, nei sequestri, nelle confische per miliardi di euro. Vi è un’azione pressante e continua in questa direzione che ha portato il procuratore di Napoli ed alcuni magistrati ad essere nel mirino dei clan.
Puntualemte poi ad ogni morto,ad ogni morto “innocente”,dopo una “stesa” nei quartieri difficili,dopo la venuta a Napoli del Ministro degli interni, si riparla di prevenzione,di telecamere,di controllo del territorio,di delinquenza minorile e adesso il sindaco di Napoli ha chiesto di fare assunzioni di vigili.
La diffusività,la ramificazione in tutti i quartieri,tra diversi ceti sociali richiede, però, che la reazione non debba essere solo repressiva,ma anche preventiva, sociale, culturale,civile, religiosa. Occorre capire che alcune condotte omertose e compiacenti o richiedenti “favori” al “sistema”, anche da parte di politici locali, alimentano l’humus nel quale prolifera l’azione e la logica camorristica.
Insomma non si può delegare tutto alla Magistratura e alle forze dell’ordine.
Tante nostre scuole sono carceri. Occorre investire nelle carceri per farle diventare scuole, di rieducazione,diliberazione. Un detenuto ritrovato, rieducato, non solo è tolto alla criminalità, ma è una spernza di vita per familiari e comunità civile dove abita. Si tratta di una sfida culturale che impkica la costanza,la volontà e la determinazione in grado alimentare la speranza che le cose possono cambiare e si può vincere rassegnazione ed indifferenza.
All’anti camorra,anche quella stereotipata,occorre affiancare un’idea “PRO.” Non basta solo manifestare protetti,occorre agire per la promozione umana, per i diritti sociali,occorre ripartire ed investire nelle periferie,nello sport,nella cultura. Un tessuto sociale alternativo, eticamente più conveniente, sconfigge la camorra,o quantomeno le toglie il terreno fertile da sotto i piedi. Occorre investire sui nostri ragazzi,sui nostri adolescenti. occorre liberare i minori a rischio,i bambini a metà,ed educare gli adulti. Ecco parliamo di più di camorra e non di Gomorra.