Il post-partita Napoli-Crotone e’ coinciso con il solito attacco verso la società’ Partenopea, rea di aver ricevuto vantaggi arbitrali(vedi mancata espulsione di Rog per seconda ammonizione); Nicola allenatore del Crotone, visibilmente rassegnato nelle ultime partite di Serie A pur ricevendo torti arbitrali evidenti, e’ solo l’ennesimo caso di personaggi legati al mondo dello sport che trovano il modo di esternare i loro malcontenti e soprusi unicamente quando ci si confronta con la società’ azzurra. Un Nicola cosi’ fumantino e combattivo non si vedeva da un bel po’, soprattutto per le sue parole di fuoco nei confronti degli azzurri, che pur meritando largamente nel punteggio subiscono il commento tagliente ed ironico del tecnico crotonese: ““Per la differenza di valori tra noi e il Napoli, è giusto che ci siano tre gol. Il discorso però è diverso: dobbiamo dire le cose come stanno. Se una squadra parla di ‘torti arbitrali’, poi deve anche ammettere quando riceve delle sviste a favore. A conti fatti, il Crotone è stato penalizzato in tutto e per tutto. Oggi due rigori che non c’erano, un’espulsione mancata, quella di Rog, e poi sono stato allontanato senza motivo. Ditemi voi come devo comportarmi?! Ditemelo. La cosa che voglio evidenziare è che occorre avere coerenza: chi si lamenta per sviste arbitrali in favore degli arbitri, poi deve anche ammettere quando riceve dei favori”. E’ l’ennesimo caso di personaggi insospettabili legati al mondo dello calcio, contraddistinti da aplomb inglese o dotati fino a quel punto di una certa coerenza comportamentale che magicamente incontrando il Napoli si caricano a mille, trasformandosi nei peggiori forcaioli; a ritroso possiamo ricordare Re Claudio Ranieri all’epoca dalla sponda interista, in un confronto del 1 Ottobre 2011 Inter-Napoli 0-3 espulso per la prima volta nella sua carriera, letteralmente furioso (tanto da spaccare un pezzo di panca)per aver inveito contro l’arbitro per la sua direzione arbitrale. Ritornando ai giorni nostri, Ferrero Presidente della Sampdoria non riesce a mandare giù’ la sconfitta all’ultimo secondo della sua Sampdoria, scesa al San Paolo come 11 gladiatori nell’arena e si scaglia pesantemente sull’arbitraggio e i comportamenti anti-etici di Reina, chiedendo addirittura la squalifica e dimenticandosi che 2 mesi prima , la squadra guidata da Giampaolo era scesa in campo contro la Juve, senza 7 titolari per risparmiarsi le fatiche per il Derby successivo contro il Genoa; In occasione della sconfitta allo Juventus Stadium il tifoso Romanista, ma all’occorrenza tifoso sampdoriano legato al business calcistico e suoi tornaconti personali, non rimase sconcertato dalla prestazione oscena e arrendevole della sua squadra contro i talentuosi giocatori bianconeri. L’ultimo della lunga lista e’ da ricollegarsi al signor Montella, bravissimo allenatore che conosce perfettamente (vedi Mancini), come intrattenere ottimi rapporti con i media ed essere supportato da gran parte della stampa nel momento del bisogno. Nel post-partita del match Juve-Milan come ormai tanti personaggi legati al campionato Italiano, cerca di stemperare i toni riguardo l’arbitraggio discutibile e i comportamenti fuori dalle righe di Bacca e Donnarumma: “Io dico di lasciarli sbagliare in pace gli arbitri. Come ha detto Buffon in settimana, anche a me non piace sentire troppe lamentale: bisogna essere tutti cauti e sereni e accettare il verdetto del campo. E mandare dei messaggi più sereni a chi ci guarda”. Un comportamento irreprensibile e propedeutico che pero’ lascia trasparire, una forte preoccupazione di ciò’ che si vorrebbe dire ma non si deve dire, per non avere ritorsioni arbitrali contro, soprattutto quando si incontra una squadra come quella bianconera, fortissima su tutti i fronti , in primis quello sportivo, ma anche sotto l’aspetto economico e politico. Ricollegandosi alla situazione mediatica azzurra, De LaurentIis sara’ pur antipatico ai giornalisti del Nord, come ha
confermato pochi giorni orsono, ma e’ indubbio che spesse volte, la comunicazione utilizza due pesi e due misure come e’ il caso a distanza di poche settimane di Sarri, allenatore del Napoli e Marchisio giocatore della Juventus. Nel match 2016 di Coppa Italia Napoli-Inter inizia la famosa querelle tra Mancini e Sarri; il tecnico Jesino accusa il suo collega reo di avergli riferito parole improprie ( finocchio), con una polemica lunga quanto il canale di Suez, che scomoda persino associazioni Gay, discussioni politiche( si penso’ addirittura ad interrogazioni parlamentari) di cui il tecnico napoletano e’ costretto a a scusarsi (non basterà’, poiché’ avrà’ 2 giornate di squalifica e tanto sdegno da parte dell’opinione pubblica),nei confronti del collega anch’esso non irreprensibile nel suo storico sportivo-comportamentale e addirittura organizzare una partita di beneficenza contro il Posillipo (unica squadra con Presidente Gay nei campionati di Lega della Serie A). Un barlume di ipocrisia e tanta politically correct di cui non e’ stata attuata nei confronti di Marchisio, giocatore della Juventus e della Nazionale azzurra. Il forte centrocampista Juventino all’epoca infortunato, durante la partita di Coppa Italia Juve-Lazio si lascia andare da casa, ad un tweet molto offensivo nei confronti dei non vedenti, accusando indirettamente il telecronista Cerqueti: “Ammonizione zaza…. dicono che ha scalciato.Telecronaca fatta da un non vedente”. Indignazione dal mondo del web, ma non dai media, che non ne danno il giusto risalto e non randellano la notizia come invece fatto con Sarri, giustificando il particolare momento esistenziale del “principino”, parole gravi ma da interpretare come uno scivolone da non commettere piu’….Chapeau!! Si potrebbe inserire in questo contesto anche Benitez in questo randellamento mediatico azzurro programmatico e progettuale…(Coppa Italia, Supercoppa Italiana, eppure se ne e’ andato come un reietto)ma non ci dilungheremo, poiché’ si potrebbe consumare inchiostro o polpastrelli in quantità’ industriale…Si ha ormai la netta sensazione che il nostro calcio sia diventato un gioco genuino per pochi, poiché’ molti conoscono perfettamente (soprattutto nelle conferenze stampa, organizzati con giornalisti compiacenti)quando, come, dove e chi attaccare, tutto rientrante nel tornaconto personale della propria carriera. Sembra una..Sottile linea Rossa come il film di guerra del 98’ di Terrence Malick, che qui potremmo rivederla in versione..guerra mediatica in cui la voce di sottofondo, narra di storie dolci che non esistono o che sconfinano con la fantasia per far compiacere lo spettatore, per una guerra che in realtà’ e’ forte, spietata, angosciosa e al limite del disagio…e che in molti non conosceranno mai….