Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ci ha abituati a delle sue uscite mediatiche infelici. Arranca ormai quando è in pubblico.
«Il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia. È per questo che lo si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro dei curriculum». Ecco le parole infelici del ministro del Lavoro Giuliano Poletti agli studenti dell’istituto Manfredi Tanari di Bologna durante un incontro sull’alternanza scuola-lavoro. Il ministro del Lavoro non è nuovo a uscite di questo genere, tanto che l’ultima volta fu costretto a scusarsi con un video su Facebook dopo una mozione di sfiducia annunciata dal Movimento Cinque Stelle.
Ed anche questa volta le sue frasi scatenano le reazioni polemiche del mondo politico e non solo. I deputati Cinque Stelle reputano le parole di Poletti «un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati: ormai è da cartellino rosso».
Non mancano le critiche nemmeno fra le file del Pd: “Certe affermazioni sono quantomeno discutibili. Se il ministro voleva fare dell’ironia, l’hanno capita veramente in pochi”, afferma Antonio Misiani, parlamentare del Pd sostenitore di Orlando al congresso. Poletti prova a fare una parziale marcia indietro, spiegando in tarda serata di “non aver sminuito il valore del curriculum, ma di aver sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola”.
Non basta l’attenuante che non è un politico di razza, forse ha bisogno di un buon ufficio stampa e di un grande comunicatore. Certamente non bisogna vivisezionare le sue parole ,né estrapolarle da un contesto.
Esposito Maria Carolina