Partiamo dai punti fermi, dai risultati acquisiti in questo mese. L’introduzione del reddito di inclusione sociale è una misura giusta, di buon senso. Una misura che contrasta la povertà e di cui il Paese, specialmente nelle aree più a rischio, ha bisogno. Dopo alcuni esperimenti regionali, il Governo ha fatto la sua parte. Per quanto riguarda, poi, la riduzione dei vitalizi dei parlamentari, la verità è tutta qui (l’Unità). I fatti, ancora una volta, sono il miglior antidoto contro il virus-populista. Sul video dell’On. Di Maio, in particolare, mi limito a dire: “Il senso, per il barbaro, non si trova più scendendo in profondità, bensì scivolando sulla superficie più vasta possibile”.
Cose da fare. I prossimi devono essere gli anni di politiche differenziate per il Mezzogiorno. Servono proposte concrete, come abbattere il costo dell’energia del 25% per le nuove imprese che nascono al Sud. E’ tempo, inoltre, di una misura choc a sostegno dell’occupazione femminile, perché abbiamo la possibilità di generare un circolo virtuoso, soprattutto nelle aree del Paese maggiormente in difficoltà. Investire nel capitale umano è un investimento vincente, per questo dobbiamo lavorare per creare una nuova sinergia tra il mondo della ricerca, quello della formazione e quello del lavoro. L’idea di uno «Human Technopole», sulla base dell’esperienza milanese, nel Mezzogiorno, dunque, non deve essere una semplice provocazione, ma un obiettivo da realizzare nei prossimi anni di governo. Credo, poi, che molti settori vadano rigenerati ed inseriti in un disegno più ampio: penso, ad esempio, ad un’urbanistica funzionale allo sviluppo di vaste aree del Mezzogiorno. Strumenti come i Pria (Piano di recupero insediamenti abusivi) possono essere straordinari vettori di trasformazione della nostra terra. La “sfida della bellezza” passa anche da qui, dalla capacità di sostenere e supportare ambiziosi processi di riqualificazione. Il fatto che al Sud questi strumenti siano pressoché sconosciuti alle amministrazioni è sintomo di poca lungimiranza: dobbiamo lavorare con la Regione Campania in questa direzione. Ovviamente, non è tutto qui: anzi, “sono particolarmente graditi i vostri consigli e suggerimenti!”
Congresso. Questione di “Metodo e Merito”, perché mai come in questo momento il Partito democratico ha bisogno di un leader, che sia Segretario e Presidente del Consiglio, così come vediamo negli altri Paesi europei. Ho scelto di votare Renzi con convinzione, perché la leadership di Matteo è quella in grado di consentire al Pd di guardare avanti ed al Paese di non tornare indietro. Certo, ci sono stati errori, tra l’altro tutti pagati a prezzo salatissimo. Eppure colpire Renzi, oltre ad indebolire il Pd, ha significato moltiplicare il numero dei partitini alla “perenne ricerca di un posto al sole”. Nonostante un proporzionale “contro lo spirito del nostro tempo”, il consenso, senza il quale anche le migliori idee perdono di forza e vigore, va conquistato in mare aperto. Come? Formulando una proposta di cambiamento rivolta a tutti. Ed allora guardiamo al Paese, non alle solite e rancorose “riserve indiane!” Lo dico con chiarezza, evitando inutili sottintesi: Renzi ed il Pd rappresentano l’unico argine realistico al ritorno della I Repubblica o, ancor peggio, al “governo degli incapaci”.
Uno sguardo sulla città. Dagli scontri in piazza in occasione dell’arrivo a Napoli di Salvini al caso “La Gloriette” (Corriere del Mezzogiorno) il nodo è lo stesso: De Magistris vive “dell’altrove”, nessuno come lui riesce ad occupare il potere e, contemporaneamente, a denunciarlo. Una sorta di bipolarità costante, come se a governare la città fosse qualcun altro. Emblematico il voto consiliare: nella stessa seduta, si è votato la delibera con la quale Napoli diventa “città di pace e giustizia”, dopo aver negato, però, la solidarietà alle forze dell’ordine, bocciando di fatto tutti gli ordini del giorno e le mozioni presentate. Un eterno fanciullo, l’ex pm. Napoli, dunque, ha bisogno più che mai del Pd che, a dirla tutta, in questi anni è stato “assente ingiustificato”.
Domenica scorsa ci è venuto a trovare Piero Fassino, insieme a tanti amministratori. Si è discusso non solo di Renzi e del Congresso: stiamo lavorando per ricostruire il Pd a Napoli .
LEONARDO IMPEGNO