Agitazione, sconforto, trepidazione per il futuro tra i 1300 Rom romeni dei due campi di
via delle Brecce a Sant’Erasmo a Gianturco che, dopo alcuni rinvii per predisporre soluzioni
abitative alternative da parte dell’Amministrazione comunale, hanno ieri ricevuto
l’intimazione di sgombero dalle aree occupate da più di un decennio entro martedì 11 aprile.
Per usare un linguaggio religioso, si preannunzia per loro una Pasqua di passione perché gli
effetti degli sgomberi sono disastrosi, le persone restano senza tetto e si ritrovano spesso a
vivere in condizioni peggiori di prima. Perciò gli sgomberi forzati sono umilianti, crudeli e
violano il diritto internazionale. Secondo Amnesty Internationa l Rom ed altri hanno diritto ad
essere tutelati dagli sgomberi forzati, a prescindere se l’abitazione in cui si vive o il terreno
in cui è costruita sia di proprietà, in affitto o occupata. I governi e le amministrazioni locali
sono obbligati a proteggere il diritto ad un alloggio adeguato. Gli sgomberi forzati trascurano
gli obblighi di diritto internazionale da parte dei diversi governi europei, e commettono
violazioni dei diritti umani.
Il “Comitato Campano con i Rom” e le associazioni operanti pro Rom sono vivamente
preoccupate ed indignate per questa violazione dei diritti umani che mette sul lastrico più di
un migliaio di persone senza che sia garantito con diverse opzioni il diritto ad un alloggio
adeguato. Consta che, come previsto, 250 persone troverebbero sistemazione in un’area
non ancora totalmente bonificata in via del Riposo, attualmente sono disponibili 5 container
per le situazioni più fragili,ma tutte le famiglie hanno anziani e numerosi bambini. Certo, a
nostra memoria dell’ultimo decennio, per le sue dimensioni numeriche si tratta di un “macro”
sgombero senza soluzioni abitative alternative per tutti, che alla prova dei fatti sconfessa il
mantra di Napoli città accogliente perchè città sociale. Preoccupa, senza essere gufi, una
strategia mirante all’eliminazione dei campi Rom dal territorio campano e napoletano, per la
convergenza di una impostazione securitaria e sbrigativa della Regione Campania con il
suo boss Enzo De Luca, un rispetto formale della legge ma non dei diritti dei popoli da parte
della Magistratura napoletana, una rincorsa dell’emergenza ma (al di là di documenti
cartacei) non di una reale attuazione della Strategia nazionale di inclusione sociale di Rom,
Sinti e Camminanti 2012-2020 con tavoli previsti sui diversi temi da parte dell’Assessorato al
Welfare e dall’intera Giunta comunale, e non ultima una diffusa indifferenza per rimozione o
altro della questione Rom da parte di strati di cittadini, incluse le comunità cristiane del
territorio
Non vogliamo solo protestare o abbaiare alla luna, ma come Comitati ed Associazioni
portare il nostro contributo di riflessioni ed esperienze nelle sedi previste, e non solo essere
consultati una tantum, Si tratta di esseri umani, donne e bambini, e non pedine da scartare
dalla scacchiera in un gioco disumano.
Pro Comitato Campano con i Rom
Domenico Pizzuti Alex Zanotelli