È vero quando si dice che chi ha un lavoro deve tenerselo stretto , soprattutto in periodi di forte crisi , come quello che stiamo vivendo attualmente! Ma è anche vero che dietro ogni persona “ lavoratore” c’è l’esigenza di vivere la propria vita quotidiana, familiare , sociale e religiosa .
Chi è assunto in centri commerciali, negozi, supermercati e svolge l’attività di commesso ,operaio o impiegato, vive una realtà molto diversa da quella che dovrebbe essere. Vengono assunti da contratto tipo di 8 ore al giorno , ma in realtà ne fanno quasi il doppio e anche nei giorni in cui il calendario segna rosso , devono recarsi sul posto di lavoro.
Non esiste più la domenica fatta per andare a messa, il natale, la pasqua e chi più ne ha più ne metta. Tempi indietro si lavorava eventualmente solamente in casi eccezionali o una domenica su tre , oggi invece la situazione si è completamente capovolta.
Molte sono state le proteste di mamme , padri e anche giovani che hanno dichiarato: “se la tal domenica ho la comunione di mia figlia, si deve persino chiedere un permesso e concessione è a discrezione del datore di lavoro” ; “ sono una mamma, lavoro da vent’anni e lavorare la domenica non mi va bene per niente. Anche se le mie figlie sono ormai grandi, mi farebbe lo stesso piacere stare un po’ con loro almeno la domenica visto che durante la settimana sono via tra studio e lavoro”.
Insomma persone ormai schiave del proprio lavoro, in cerca di elemosina e permessi , solo per poter trascorrere un po’ di tempo da dedicare ai figli, ai genitori ormai, anziani, bisognosi di cure , trascorrere una festività come Dio comanda o anche solamente staccarsi almeno per un giorno, per trovare un po’ di relax.
Non c’è nemmeno un guadagno che onori tale lavoro, ovvero un compenso adatto a tali straordinari, si è ormai imprigionati nel luogo di lavoro , si è divenuti schiavi e la libertà è una parola innominabile per queste persone.
Bisognerebbe mettere un freno a tutto questo e riconsegnare dignità alla vita di queste persone che ormai sono asfissiate e deluse, vivono in una sorta di labirinto senza uscita e senza alternativa.
E’ vero che questa non è la realtà di tutti ma la maggior parte delle persone che hanno questo lavoro è ormai sfinita e lancia continuamente urli d’aiuto, sperando che prima o poi qualcuno o qualcosa arrivi a stravolgere , in senso positivo, il mondo del lavoro.
Esposito Maria Carolina