Si è aperta a Napoli con un minuto di silenzio la conferenza programmatica di Andrea Orlando, candidato alla segreteria nazionale del Pd. Nella sala della Mostra d’Oltremare durante il minuto di raccoglimento è stata proiettata una foto di una piccola siriana per ricordare la strage di bambini del 4 aprile.
Siria
“La prima cosa da fare è avviare un percorso per riaprire i corridoi umanitari. Subito, subito, subito – ha aggiunto Orlando – serve un impegno di tutte le organizzazioni internazionali e della Ue per riaprire i corridoi, perché la guerra la pagano soprattutto i bambini, le donne, i malati”.
Le proposte
Dal Punto di vista politico dalla conferenza programmatica di Napoli Orlando vuole “lanciare idee e non fiamme” e “le lanceremo – ha detto arrivando a Napoli – perché crediamo che sia il modo di rigenerare il partito”. Andrea Orland, facendo riferimento al “lanciafiamme” che Matteo Renzi aveva annunciato per il partito a Napoli dopo il flop delle amministrative. ha sottolineato che il Pd si risolleva “mettendo al centro un tema ancora più cruciale dopo il risultato referendario, quello dell’eguaglianza sociale, delle grandi differenze che si sono determinate nella società italiana tra chi ha molto e chi ha pochissimo, tra quelli che ce l’hanno fatta e quelli che rischiano di non farcela. Questo sarà declinato con una serie di proposte che affronteranno tutti i campi del governo, dalla scuola al lavoro, alle questioni di carattere istituzionale, alla ricerca, alla sanità. Crediamo che il Pd debba ripartire dalla grande capacità di parlare al Paese e di ascoltare il Paese sulle proposte avanzate”.
Il Congresso
“Le nostre regole del congresso che assomigliano molto a quelle di una campagna elettorale e non aiutano a realizzare quella dimensione di ascolto, ma ci sforzeremo di costruirci una parentesi dentro una corsa che rischia di essere più un confronto tra leader che tra progetti da mettere in campo. Io avrei preferito un’altra strada – ha aggiunto Orlando – per riavvicinare il Pd al Paese ma farò tutti gli sforzi per andare in questa direzione, è un’occasione che non possiamo perdere”.
L’affondo a Renzi
C’è stata una “grave mutazione del Pd: noi da partito del riscatto rischiamo di diventare partito della rivincita” nel tentativo “di rimuovere il risultato del 4 dicembre. E quindi di essere l’elemento di instabilità sistema”. “Uguaglianza” ha scandito Orlando sottolineando che il partito debba occuparsi di quelli che non ce la fanno. “Quando dici che tutto va bene, ‘che ce l’abbiamo fatta’ in una famiglia dove un figlio non trova lavoro e un altro non può andare all’università perché non può permetterselo, non solo ti sentono distante ma finiscono anche leggermente per incazzarsi” dice il candidato alla segretaria del partito che a Matteo Renzi: “Dove ti sei rintanato, Matteo? Saniamo la frattura col popolo, andiamo nelle scuole, nelle fabbriche nelle imprese: non sara’ facile dovremo scalare un muro di ostilità e diffidenza. Senza di loro noi non siamo niente”.