Diversi giorni fa è stata presentata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile il manifesto della green economy per l’architettura e l’urbanistica. All’evento c’erano architetti di fama mondiale come: Richard Meier , Thomas Herzog, Paolo Desideri; esponenti del mondo dell’economia e del lavoro come: Ance, Federcasa, Cgil, Cisl, Anci; istituzioni del mondo della ricerca come: Enea all’Istituto nazionale di urbanistica; Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Il Manifesto punta su sette cardini: la green economy per affrontare le sfide delle città; interventi bioclimatici ed energetici per rispondere al cambiamento climatico; tutela della qualità ecologica dei sistemi urbani; incremento della bellezza; rivitalizzazione del patrimonio esistente; riqualificazione degli edifici pubblici; progettazione di un futuro desiderabile per le città. Molte città si candidano a essere protagoniste della svolta green. Copenaghen nel 2009 ha fissato l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2025. Amburgo ha pianificato una rete ciclo-pedonale alla quale sarà riservata la circolazione nel 40% della città entro il 2035. Parigi ha piantato 30 mila alberi e prevede di portare da 700 a 1400 chilometri la rete delle piste ciclabili. Negli Stati Uniti dell’era Trump 25 città, aderendo alla campagna lanciata dal Sierra Club, hanno adottato un piano per arrivare a utilizzare solo energia rinnovabile. A livello globale i fondi non mancano perché le città che funzionano sono formidabili calamite di business. Secondo le Nazioni Unite sulle aree urbane si riverseranno 1,3 trilioni di dollari di investimenti entro il 2019 creando opportunità di nuova occupazione attraverso politiche di green economy. Le città rischiano di venire soffocate dal loro successo. Devono rigenerarsi e la rinascita passa per un’alleanza tra urbanistica, tecnologia digitale, smart grid, fonti rinnovabili, nuova mobilità, inclusione di spazi verdi. E’ la proposta del Manifesto della green economy per la città futura presentato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile.