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CASO CANTONE, IL GIP PREME PER INDAGARE SU FACEBOOK

Ritorna alle cronache il caso di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano, in provincia di Napoli, che a settembre decide di togliersi la vita impiccandosi con foulard. La causa che ha spinto la giovane a strapparsi la vita è stata la diffusione, sui social, di alcuni suoi video hot. I video sono comparsi su Facebook  divenendo  da subito virali .

Il gip, Tommaso Perrella, ha chiesto alla Procura partenopea di accertare le responsabilità del noto social network che non oscurò le pagine in cui Tiziana Cantone era si una protagonista   ma sbeffeggiata da commenti e insulti. Tutto ciò ha spinto la ragazza a cambiare identità, città, vita ma tutto ciò non è bastato perché il disagio è divenuto, poi, morte. Giuseppe Marazzita, che da poco sostituisce Andrea Imperato come legale di Tiziana Giglio, la madre di Tiziana Cantone, ha affermato :  ” Davanti al giudice ho sostenuto la necessità di accertare eventuali responsabilità di Facebook, anche perché il calvario di Tiziana e’ iniziato proprio quando ha visto il suo nome sul social associato ai suoi video pubblicati su siti porno soprattutto americani. Se quei video fossero stati immessi solo su questi siti, senza alcun collegamento con una piattaforma cosi’ diffusa come Facebook, probabilmente lei non ne avrebbe saputo nulla. E in ogni caso Facebook fu diffidato ma non fece nulla. Non cerchiamo un capro espiatorio, ma la diffamazione c’è stata”. La storia di Cantone è lungi da considerarsi conclusa.

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