In Piazza del Plebiscito, presso il Palazzo Reale, ha sede la terza biblioteca più grande d’Italia. Si tratta della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III che, con i suoi quasi due milioni di volumi, 20.000 manoscritti, 8.000 periodici, 4.500 incunaboli e 1.800 papiri ercolanensi, è seconda solo alle biblioteche nazionali di Roma e Firenze. Istituita alla fine del XVIII secolo per ospitare le raccolte librarie provenienti dalla Reggia di Capodimonte, la sua prima sede fu il Palazzo degli Studi, oggi sede del Museo Archeologico di Napoli. Nel 1804 fu aperta al pubblico con il nome di Reale Biblioteca di Napoli diventando nel 1816 Reale Biblioteca Borbonica e poi, nel 1860, con l’Unità d’Italia, Biblioteca Nazionale. La Biblioteca, nata per ospitare le raccolte librarie della Reggia di Capodimonte, si arricchì con il passare del tempo anche dei fondi provenienti dagli ordini religiosi soppressi e da raccolte private. Sin dalle sue origini, infatti, la Biblioteca Nazionale si è arricchita di fondi, raccolte, collezioni librarie e documentarie confluite per vicende storiche, accorpamenti, donazioni, acquisti, o per più recenti attività di studio e ricerca. Inoltre, insieme ai documenti librari, la biblioteca raccoglie e conserva differenti tipologie di documenti, dal materiale iconografico alle più moderne acquisizioni nel settore delle risorse elettroniche. Insomma , una risorsa culturale non solo per Napoli ma per l’intera Italia .