Approfondimenti

Rottamare, riqualificare, rinascere: il respiro delle città

Questo il tema al centro del convegno promosso dalla Fondazione Fiorentino Sullo con il patrocinio dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio della Campania, che si terrà a Napoli il 21 Aprile alle ore 15.30 in via Aspreno 2. Ai saluti istituzionali del Presidente dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio Andrea Prete, seguirà la relazione introduttiva del CEO Calcestruzzi Irpini SpA,  Silvio Sarno, che coordinerà anche la tavola rotonda cui parteciperanno: il  prof. Aldo Loris Rossi docente di progettazione architettonica alla Università Federico II di Napoli, il prof. Giuseppe Franco Ferrari  docente di diritto pubblico alla Università Bocconi di Milano, l’avv. Achille Colombo Clerici presidente Assoedilizia Milano, il notaio Andrea Mosca del Consiglio nazionale del notariato, l’arch. Diego Zoppi dell’Ordine Nazionale degli Architetti e dei Paesaggisti, il dott. Sergio Crippa, presidente nazionale Federbeton, il dott. Gianni Lettieri, Presidente Meridie investimenti.

L’appuntamento di Napoli, che segue quello già tenutosi a Roma,  costituisce un nuovo e importante momento di riflessione e confronto finalizzato alla formalizzazione di una proposta di legge volta ad offrire soluzioni strutturali alla grande sfida della rigenerazione urbana in un Paese, l’Italia, dove sono oltre 7 milioni gli edifici localizzati in zone a rischio sismico e idrogeologico che ospitano circa 30 milioni di cittadini. 

Gli edifici interessati dal progetto che scaturirà dal presente convegno sono quelli realizzati tra gli anni ‘50 e ’70e quindi prima del varo della prima normativa antisismica, identificati in base ai dati ISTAT 2001, edifici in larga parte energivori se si considera che il 35% del totale dell’energia consumata in Italia è destinata agli edifici per uno spreco di oltre 20 miliardi di euro che incide direttamente sui bilanci delle famiglie. Sono esclusi dal progetto i centri storici, le soprintendenze e i demani, dovranno essere previsti edifici costruiti almeno in classe B+,  consumo del suolo pari a zero,  realizzazione ove possibile di autorimesse interrate.

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