Nella parte sud del quartiere San Ferdinando vi è la collina di Pizzofalcone, più comunemente nota col nome di Monte di Dio. Si tratta di una zona di Napoli situata tra il borgo Santa Lucia, il Chiatamone e Chiaia che, sebbene non troppo estesa, conserva ancora oggi importanti luoghi di interesse storico-artistici. Il nome Pizzofalcone risale alla metà del 200, quando Carlo I d’Angiò scelse di praticare la caccia al falcone, facendo costruire sulla collina una falconeria per la real caccia di falconi; la leggenda vuole invece che, più semplicemente, il nome Pizzofalcone sia legato alla sua particolare forma a becco di falco. Il nome Monte di Dio deriva invece dall’omonima chiesa, fondata nel XVI secolo insieme al convento, oggi non più esistenti. La storia della collina ha inizio nell’epoca romana: oggi Pizzofalcone, insieme all’isolotto di Megaride, rappresenta quel che resta dell’antico cratere del Monte Echia e della villa di Licinio Lucullo. Dopo la caduta dell’Impero Romano, la collina fu occupata dai monaci basiliani e nel 1442 venne assediata da Alfonso V d’Aragona. Poichè la collina si trovava ancora fuori delle mura della città, il re fece costruire un bastione chiamato fortelicio di Pizzofalcone per rispondere agli attacchi. Fu con Andrea Carafa, conte di Santa Severina che acquistò una serie di terreni, che nel 1500 ebbe inizio l’urbanizzazione di Pizzofalcone, ma solo grazie al vicerè Don Pedro de Toledo la collina fu in seguito inserita all’interno delle mura della città. La zona di Pizzofalcone è situata fra il borgo di Santa Lucia, il Chiatamone e Chiaia e, pur essendo non molto estesa, racchiude tanti anni di storia e luoghi d’interesse. Basti citare le chiese di Santa Maria degli Angeli e Santa Maria Egiziaca, entrambe del ‘600 e il Teatro Politeama, famoso in quanto fu lì che si tenne la prima rappresentazione nel 1946 Filomena Marturano. Sempre sul Monte Echia, sorge il Palazzo Carafa di Santa Severina che ospitò nel corso dell’800 la Biblioteca Militare e l’Officio Topografico del Regno delle Due Sicilie, oggi sede della Sezione Militare dell’Archivio di Stato di Napoli. All’apice di Via Monte di Dio sorge il Gran Quartiere di Pizzofalcone attuale caserma Nino Bixio. E ancora, anche se la lista potrebbe proseguire, la collina ospita uno dei più antichi istituti di formazione militare d’Italia e del mondo, la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, fondata il 18 novembre 1787 come Reale Accademia Militare. Tuttavia, nonostante la sua lunga storia, è solo nei primi anni del 1500 che ha inizio la vera urbanizzazione della zona della collina di Pizzofalcone con l’acquisto da parte del conte di Santa Severina, Andrea Carafa della Spina, di alcuni terreni del monastero dei Santi Pietro e Sebastiano da destinare all’edificazione della propria villa personale. Si deve al viceré Don Pedro de Toledo l’ampliamento cinquecentesco che per la prima volta inglobò all’interno delle mura il Monte Echia e dunque la collina di Pizzofalcone. Fu così che il luogo di caccia voluto da Carlo I d’Angiò fu demolito per far posto ad un carcere, poi convertito in stabilimento militare, che nel XIX secolo era occupato dai Granatieri della Guardia Reale. Sempre qui, sulla collina di Pizzofalcone, fu spostato dalla sua originaria collocazione il Reale Officio Topografico che si occupava di costruire le carte topografiche, geografiche e idrografiche del Regno delle Due Sicilie.