“In questa terra, Dio si è fatto sentire, ha rivelato il suo nome a Mosè e sul monte Sinai ha affidato al suo popolo e all’umanità i Comandamenti divini. Sul suolo egiziano, trovò rifugio e ospitalità la Santa Famiglia: Gesù, Maria e Giuseppe. L’ospitalità data con generosità più di duemila anni fa rimane nella memoria collettiva dell’umanità”. È arrivato con un messaggio di pace, Papa Francesco, al Cairo. Il Papa è atterrato puntuale, alle 14. È il secondo Pontefice a visitare l’Egitto, dopo Giovanni Paolo II, che si recò al Cairo e sul Monte Sinai nel 2000. Accolto dal premier egiziano Sherif Ismail, salutato fra gli altri anche dal patriarca della Chiesa cattolica copta, Abramo Isacco Sidrak, da una suora e un bambino, Francesco ha cominciato il suo 18esimo viaggio apostolico Internazionale. Un “protocollo d’accoglienza veloce”, perché subito dopo il pontefice si è recato al palazzo presidenziale di Ittihadiya al Cairo, nel quartiere orientale cairota di Heliopolis, atteso dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi.Dopo la a visita al presidente Francesco ha abbracciato per la seconda volta il Grande Imam di Al-Azhar, il più prestigioso ateneo dell’Islam sunnita, Ahmed Al Tayyib. Un lungo abbraccio dopo l’incontro al Vaticano lo scorso anno. Il discorso di Francesco alla conferenza internazionale di Pace promossa da Al Tayyib, di fronte al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, è stato deciso, forte. E l’ha cominciato in arabo: “As-salamu ‘alaykum”. Che la pace sia con voi. Vari i temi toccati dal Pontefice , in particolare , quello sulla pace :”Per costruire la pace ,c’è bisogno di adoperarsi per per rimuovere le situazioni di povertà e di sfruttamento, dove gli estremismi più facilmente attecchiscono, e bloccare i flussi di denaro e di armi verso chi fomenta la violenza.E’ un impegno urgente in cui tutti cui sono tenuti i responsabili delle nazioni, delle istituzioni e dell’informazione”.