Cultura

LA CAPITALE DIVENTA PROTAGONISTA DEL DIGITALE, GRAZIE AD ARTFUTURA

Meravigliarsi, come sanno fare solo i bambini, è possibile anche da adulti grazie alla mostra “ArtFutura.  Creature  digitali“, allestita negli immensi spazi dell’Ex Dogana di Roma, si nuota nel connubio tra arte e scienza umana . Lo spazio fisico, infatti,  si smuove fluido  tra sculture in movimento, fatte di ferro fluido, proiezioni a mappatura, oleografie galleggianti, gli archi gonfiabili che si cambiano in divenire.

Ci si incammina in un mondo visionario, in cui si lascia fuori dalla porta la nozione di tempo per inseguire,  con gli occhi,  i percorsi incredibili del digitale quando bacia l’arte e si trasforma in magnificenza per l’ essere umano. L’essere umano si riscopre, sempre,  piccolo di fronte al potere gigante della tecnologia, di fronte all’odore di ciò che sarà il futuro, e ci si avvolge nel limbo della meraviglia, della fantasia.

Arte e scienza si incontrano nella Capitale italiana, stringendosi la mano, e trovando una connessione nella creatività dell’uomo, ancorandolo ad un dinamismo che coinvolge la mente. Curatore di questa meraviglia, che chiama a raccolta artisti multimediali tra cui anche scienziati provenienti da ogni parte del mondo, è Montxo Algora che impersona  anche la figura del direttore dello storico Festival internazionale ArtFutura.

Il fisico Paul Friedlander ci apre la visuale sul futuro grazie ad un istallazione,  site specific,  che dona la gradita sensazione a chi vi passeggia, di essere immersi nello spazio. In particolare, la “Chromastrobic light”, ovvero una luce che muta colore in un nano secondo senza frasi scorgere troppo dall’ occhio umano, accompagna le sculture elaborate con luce cinetica al fine di creare forme dipinte nel movimento.  Altro artista a stupire è Chico MacMurtrie, che cattura lo sguardo con sculture a forma di robot elaborate da materiali leggeri al fine di imitare le molecole del Dna.

Poi vi è il  gruppo inglese di designer e artisti figli del digitale, Universal Everything, che tramite dei video presenta dei prototipi visionari che danno ragione al legame tra tecnologia e umanità.  “Quello che abbiamo creato grazie all’investimento di Mondomostre è un modello culturale temporaneo che funziona: tra 18 mesi andremo via perché la struttura è stata acquistata da una società olandese, ma questo spazio rappresenta una grande cellula staminale per la città, pur senza entrare in competizione con altre istituzioni culturali“, spiega Clara Tosi Pamphili, direttrice artistica dell’Ex Dogana, “e con questa mostra abbiamo creato un punto di sintesi tra il mondo giovanile della Dogana, abituata a ospitare concerti, e le grandi esposizioni di Mondomostre“.

L’appuntamento, con la meraviglia di incontrare l’arte mescolata alla fisica, alle molecole, al dinamismo di un tempo che corre veloce tra le fila di questa mostra figlia del digitale, è dal 29 aprile fino al 10 settembre, presso l’Ex Dogana di Roma, la mostra sarà aperta anche di notte, dove tutto forse è ancor  più magico.

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