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2 MAGGIO : DALLA CONQUISTA DI BERLINO DA PARTE DEI SOVIETICI FINO ALLA VITTORIA DEL NAPOLI CONTRO IL CHIEVO .

Il 2 Maggio  è una data ricca di avvenimenti  storici , politici , culturali ed anche sportivi, che hanno caratterizzato e resa importante questa giornata. Tra gli avvenimenti storici di maggior rilievo , ricordiamo la conquista di Berlino da parte dei sovietici , avvenuta nel 1945. Ridotta a un cumulo di macerie e con i suoi abitanti allo sbando e alla fame, la capitale del Terzo Reich fu condotta alla definitiva rovina dalle ultime sacche di follia criminale della dirigenza nazista. Diciassette lunghi giorni che segnarono la fine delle ostilità nel teatro europeo della Seconda guerra mondiale.Lo sbarco in Normandia, compiuto dagli alleati ad ovest, e l’Operazione Bagration, condotta con successo a est dall’Unione Sovietica, avevano costretto le truppe tedesche a ripiegare sempre più entro i confini nazionali. In particolare da questo secondo versante sembrava profilarsi la minaccia più grave e più temuta per via della proverbiale ferocia dell’Armata Rossa. Fino all’ultimo, infatti, Adolf Hitler e i suoi generali sperarono che fossero gli Alleati ad entrare per primi a Berlino.Purtroppo per loro gli Angloamericani non ne avevano la minima intenzione e avevano già messo in conto che alla fine della guerra quell’area sarebbe finita sotto il controllo dei Russi. Questi ultimi a loro volta, attraverso lo stesso Josif Stalin, non avevano fatto mistero delle loro mire sulla capitale tedesca, sia dal punto di vista della conquista geografica, sia pensando al prezioso materiale del programma atomico tedesco. Pertanto, una volta conquistate Ungheria, Romania, Bulgaria e Polonia si videro la strada spianata verso il cuore del Terzo Reich.Giunta con un’avanzata senza sosta a 60 chilometri da Berlino, lungo il fiume Oder, l’Armata Rossa si posizionò in attesa del momento propizio. Nel frattempo, al sicuro nel suo bunker, Hitler farneticava ancora su una possibile vittoria ordinando ai suoi generali di combattere fino all’ultima goccia di sangue. In molti tra loro sapevano che si trattava di una battaglia persa, per via dei sempre più scarsi mezzi militari a disposizione e per le pesanti perdite umane e materiali subite con i bombardamenti alleati.In veste di primo ministro, Joseph Goebbels ricorse a tutta la retorica delirante della propaganda nazista, per convincere i berlinesi che si poteva resistere e spingere anche i più anziani e i giovanissimi a dare il proprio contributo, arruolandosi nella milizia popolare del Volkssturm. Schierati al fianco di unità sparse di esercito, aviazione e marina, andarono a formare un corpo di 94mila uomini che, armato alla men peggio, avrebbe dovuto tenere testa a una corazzata di 464mila soldati, 1.500 carri armati e 12.700 cannoni.La disparità delle forze in campo non evitò ai Sovietici di incontrare una tenace resistenza nella fase iniziale dell’attacco, che partì ufficialmente all’alba del 16 aprile 1945. Quattro giorni dopo iniziarono a bombardare Berlino, mandando ko la rete elettrica e del gas e gettando nel terrore i cittadini, al cui orecchio cominciavano a giungere i racconti dei primi profughi tedeschi sugli stupri e le atrocità commessi dai soldati russi a discapito dei civili.Il 30 aprile, in concomitanza con l’avanzata sovietica verso il centro della capitale, Hitler ed Eva Braun si tolsero la vita, dopo essersi sposati. Due giorni dopo, alle 7 di mattina del 2 maggio, il Generale Weidling dichiarò il cessate il fuoco. Berlino era sotto il controllo dell’Armata Rossa, sancito dall’occupazione del Reichstag (sede del parlamento) e dalla bandiera rossa issata sulla Porta di Brandeburgo.La Battaglia di Berlino pose fine alla Seconda guerra mondiale nel contesto europeo, mentre restava ancora aperto il fronte del Pacifico che vedeva contrapposti Stati Uniti e Giappone. Il destino della capitale tedesca, già pianificato con la conferenza di Jalta (febbraio 1945), si delineò nell’estate dello stesso anno con la suddivisione in quattro settori controllati dalle nazioni vincitrici (Unione Sovietica, Stati Uniti d’America, Regno Unito), più la Francia. L’inasprirsi dei rapporti tra i due blocchi, occidentale e sovietico, portò alla sciagurata decisione dei russi di innalzare, nella notte tra il 12 e il 13 agosto del 1961, un muro destinato a dividere per 28 anni la Germania dell’Est da quella dell’Ovest e a diventare triste simbolo di un mondo diviso dalla guerra fredda. Questa data , ricorda anche la nascita di personaggi che si sono mesi in luce nelle proprie discipline : è il caso di David Beckham, ex centrocampista di Manchester United , Real Madrid e Milan ,oltre che leggenda e capitano della Nazionale inglese . Nato all’ombra del Big Ben, è un ex centrocampista, arrivato secondo nella classifica del Pallone d’oro 1999 e presente nella lista FIFA 100 del 2004. David Robert Joseph Beckham ha giocato nel Manchester United (dal 1995 al 2003, con 261 presenze in campionato e 62 reti), nel Real Madrid (dal 2003 al 2007) e nei Los Angeles Galaxy. Durante l’interruzione del campionato negli Stati Uniti, ha giocato in due stagioni nel Milan, scendendo 29 volte in campo e segnando 2 gol. Ha smesso di calcare i campi di calcio dopo aver indossato, da febbraio a maggio 2013, la maglia del Paris Saint-Germain. Con la Nazionale, in tredici anni, ha giocato diversi Mondiali ed Europei, arrivando a indossare la maglia inglese per 115 volte e andando in rete 17 volte.In ambito sportivo , tra gli avvenimenti di maggiori rilievo , soprattutto per il popolo campano , ricordiamo la vittoria del Napoli contro il Chievo nella stagione 2009/10 : 2-1 il risultato finale a favore della squadra azzurra , allenata all’epoca da Walter Mazzarri , che espugnò il Bentegodi grazie alle reti di Lavezzi e Denis . Il gol che ha aperto le marcature al Bentegodi di Verona contro il Chievo porta la firma di German Denis. L’argentino ha segnato 15 gol nelle sue 72 presenze in maglia azzurra: 13 in 63 di serie A e 2 nelle 6 in Europa. Grazie a quel successo , gli azzurri scavalcarono la Juventus in campionato , conquistando il sesto posto e l’accesso alla Coppa Uefa .

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