Valeria Ciarambino, consigliere regionale del M5S, è intervenuta ai microfoni di Julie Italia, intervistata da Samuele Ciambriello nello speciale “Politica ai Raggi X”.
La Ciarambino è una donna che ha abbandonato un ruolo di “prestigio” dato che era assistente dell’amministratore delegato di una grossa azienda, per ritornare nel suo luogo d’origine e lottare per il suo credo, fatto di “giustizia, solidarietà e comunità”. Al suo ritorno a Pomigliano D’Arco insieme agli altri esponenti del M5S ha partecipato a molte battaglie, come quella di far diventare l’acqua un bene di tutti e come quella contro i roghi tossici. Uno dei suoi motti è “fare politica e dare la vita per il proprio paese” perché la politica come lei la intende è “sacrificare la propria individualità a favore della comunità, essere disposti a offrire ogni sforzo, per rendere questo paese un luogo che con orgoglio, e non con paura, lasceremo ai nostri figli”.
Ciarambino è una rappresentante nazionale in Campania del M5S, ma prima che sensibilità aveva la Ciarambino? Per chi votava?
Io mi sono sempre occupata di politica, o di tutto ciò che si occupava del bene comune e del mio paese. Ho sviluppato la mia sensibilità politica nel corso degli anni come volontariato. Con molta serenità ho sempre votato sinistra o centro sinistra, e non avrei mai pensato di dire che il PD è peggio di Berlusconi.
Lei insieme ad altri esponenti del M5S ha lavorato ad un progetto chiamato Pomigliano 3.0, cos’è?
I cittadini sono attivisti del territorio, c’è una visione nuova della città che riguarda la mobilità sostenibile, gli spazi urbani di aggregazione, la partecipazione dei cittadini. Ricordo che a Pomigliano sorgerà un impianto di compostaggio; i cittadini sono i protagonisti delle scelte del proprio territorio.
Con il vostro voto determinante avete approvato la legge sul Cyberbullismo, qual è il suo pensiero a riguardo?
In primis vorrei sconfessare la diceria che il M5S dice sempre di no; se si chiede ai colleghi non possono non riconoscere che il M5S da sempre un contributo determinante alle proposte di legge. Bullismo e caregiver sono leggi necessarie, e vi abbiamo lavorato come se fossero nostre. Il bullismo è un fenomeno gravissimo. La legge sul bullismo l’abbiamo cofirmata. La Campania è capofila di questa legge regionale.
Che idea si è fatta dei nuovi strumenti social?
I nuovi media hanno cambiato la vita di tutti i cittadini, oggi i giovani sanno utilizzarli. A questa capacità non corrisponde però la consapevolezza della conseguenza all’utilizzo, dietro questa legge abbiamo introdotto anche linee guida su come comportarsi con questi strumenti.
Qual è per lei una legge sbagliata? Quale l’ha colpita?
Noi del M5S abbiamo votato contro diverse leggi che De Luca ha voluto con forza, tra cui la prima legge per la nomina dei direttori generali in sanità. Con tale legge si cancella ogni criterio di trasparenza e merito. La sanità vale almeno l’80% del bilancio regionale. Mettere le mani sull’80% significa controllare tutto il bilancio, ma soprattutto significa anche tagliare i sogni dei professionisti campani. La corruzione qui è dilagante, nei principali ospedali e anche nelle Asl. Al Pascale, a seguito di un’indagine, pare che prescrivessero farmaci tumorali non necessari.
Noi abbiamo presentato un emendamento che prevede un doppio livello di valutazione; si stilerebbero due distinte graduatorie, e il presidente della regione nella seconda graduatoria andrebbe a decretare il migliore come direttore generale. Noi vogliamo i migliori a gestire la sanità campana.
Lettera di dimissioni di Antonio Porcaro, presidente del collegio dei Revisori dei Conti della Regione. Qual è la sua idea a riguardo?
Io trovo molto squallido e preoccupante liquidare le dimissioni del presidente dei revisori dei conti affermando che quest’ultimo volesse uno stipendio più alto. Il dott. Porcaro ha denunciato delle criticità, e non mi pare ci siano state difese a riguardo da parte di chi di dovere. Mi sento di sottoscrivere le denunce lanciate dal revisore. I debiti fuori bilancio sono dei debiti non preventivati, rispetto ai quali si generano dei contenziosi, ma quei debiti vanno pagati. Sono stati riconosciuti decine di milioni, ma quello che denuncia il presidente del collegio è che non ci sono dei controlli adeguati. Il debito è la spia di un malfunzionamento, bisogna pagarli ma bisogna capire perché. In consiglio regionale noi esprimiamo una forza diversa, i nostri consiglieri sono in due e quindi hanno meno mezzi, sui loro social fanno tutte le denunce.
Sindaco di Napoli?
Il Sindaco è molto fumo poco arrosto, grande narratore di una Napoli che in realtà non esiste. Problemi di bilancio, smantellamento del patrimonio comunale e la gestione della vicenda ANM sono le prime cose negative che rammento.
Nasce “Not dark yet” associazione antipolitica formata da magistrati e intellettuali che prevede la depenalizzazione delle droghe leggere. Cosa ne pensa?
Io credo che il contributo degli intellettuali per la rinascita è fondamentale. Ciascun cittadino qualunque sia la sua posizione deve fare il possibile; la politica non può essere da sola delegata a prendere decisioni. È importante che ci sia una continua interlocuzione. La politica è sempre più autoreferenziale. Il confronto con la società civile e con i contributi straordinari degli intellettuali è l’elemento principale. La depenalizzazione delle droghe è un tema molto delicato, c’è un dibattito da tempo. Certamente è un tema che va affrontato. I nostri carceri sono pieni, ci sono persone con reati più grandi che sono fuori a piede libero. Bisognerebbe interessarsi anche di come i giovani si procurano le droghe leggere.
Primarie, ci sono dei paragoni con i meccanismi di voto e di selezione dei 5 stelle?
Bisogna distinguere tra i proclami e la realtà delle cose. Non mi pare che quello che facciamo noi sia quello che fa il PD. Ogni volta che ci sono le primarie per il PD, si distribuiscono monetine fuori ai seggi. Nelle ultime primarie ad Ercolano, sono stati portati immigrati a votare. Alcuni di questi si sono iscritti alle primarie senza nemmeno saper parlare. Un giornalista si è addirittura scoperto sia andato a votare 4 volte. Mi risulta che il PD abbia votato a sfavore delle primarie.
In Francia grande senso civico, dopo la vittoria di Macron si è vista soltanto la bandiera francese e non quella del partito. Cosa ne pensa?
I partiti dovrebbero lavorare verso un bene comune, da quando sono in consiglio regionale, ho dovuto ricredermi perché assicuro che tutto si fa al di fuori del lavorare per il bene comune. E’ impossibile lavorare insieme.
De Luca è una versione “Sceriffesca” di Renzi, utilizza molto abilmente la comunicazione, raccontando una realtà diversa. Riguardo il tema del taglio degli stipendi, il M5S è l’unico partito che se li taglia volontariamente. Abbiamo proposto l’introduzione di un tetto massimo di 5.000 euro lordi come stipendio per tutti i consiglieri, con rendicontazione dei rimborsi. Noi del M5S lo facciamo già. Nell’ultima legge di stabilità abbiamo proposto una serie di emendamenti, ma puntualmente bocciati. De luca è molto furbo, ha introdotto in un articolo la possibilità di tagliarsi volontariamente lo stipendio. I soldi tagliati andrebbero a finire poi alle politiche sociali. Chi gestisce le politiche sociali? De Luca. Chi si taglia lo stipendio, in base a questo articolo di legge, è obbligato a destinare i soldi alle politiche sociali. Noi ci tagliamo gli stipendi ed è tutto documentato, ma li destiniamo su cose serie.
Fino a dicembre abbiamo accumulato 377.500 euro col taglio stipendi e siamo solo in 7. Di questi, 106.000 euro sono stati destinati a una scuola alluvionata, tale Istituto Rampone nel beneventano. In occasione della tragedia, i laboratori della scuola (laboratori di 3d e di tecnologia informatica) sono stati distrutti e ad oggi ricomprati grazie al taglio degli stipendi . A breve verranno inaugurati.
Decise di andare via da Udine perché le mancava qualcosa, la mancanza della sua terra. Cosa è successo?
Io lavoravo ad Udine, responsabile di un’azienda e guadagnavo tanto. Si vive bene li. Però sentivo il desiderio di tornare nella mia terra, all’epoca conoscevo solo per sentito dire il M5S, non ho mai pensato di occuparmi di politica attiva. Sono tornata, ho cercato le persone che stavano provando a cambiare le cose. Sono approdata al M5S per capire se appartenevano al mio modo di pensare le cose. E così è iniziato questo percorso.
Una piccola digressione, proverà a sposarsi?
Credo che se si vive la politica, ossia un servizio autentico, il tempo per la propria vita privata e svago è davvero poco. È anche vero che io ho 44 anni, mi auguro presto che avvenga questo importante passo.
Si chiude così l’intervista a Valeria Ciarambino. L’intervista integrale sarà visibile su Julie Italia oggi giorno 9 Maggio alle ore 19,00, e domani giorno 10 maggio alle ore 21.00.