Banksy, questa volta racconta l’Europa, in particolare la Brexit e lo fa in modo particolare in un nuovo murale spuntato nelle ultime ore nelle vicinanze del porto di Dover, nel giorno in cui sull’altra sponda della Manica, in Francia, l’elettorato portava alla presidenza Emmanuel Macron,difensore dell’Ue. L’opera, di grandi dimensioni come altri murales, decora la parete di un edificio non lontano dall’area portuale in cui sorge il terminal dei traghetti che collegano il Regno Unito al continente. L’autenticità è stata confermata all’agenzia britannica Pa da una fonte vicina al misterioso ‘artista-guerrigliero’ originario (a quanto se ne sa) di Bristol. L’opera, racconta un Unione Europea che necessita di cure per rimanere salda, necessita di un lavoro di progettazione e rinnovamento audace, di un “opera muraria” che, in qualche modo, la porti in salvo dalle macerie che stanno sprofondando inevitabilmente su di essa, schiacciandola. E’ un Unione Europea immersa nei dibattiti, nelle strategie di mercato, nel botta e risposta tramite comunicazione social, nelle promesse che Banksy riassume in un murales non autografato come è nel suo stile, che vede un operaio simbolo della classe operaia, che è intento nella cancellazione una, soltanto una, delle stelle che popolano la bandiera europea. Quella stella che sta per essere manomessa dalla bandiera rappresenta l’Inghilterra ed il macigno che si porta dietro, fatto di Brexit, burocrazia, di crepe nei muri a cui l’artista sconosciuto ha deciso di regalare la propria visione.