Divorzio? Roba per ricchi si è sempre detto. In effetti l’applicazione da parte dei Tribunali di una legge di quasi cinquant’anni fa basata sulla salvaguardia della parte redditualmente debole, in prevalenza donne, ha mandato sul lastrico non pochi maschietti. Per questi impenitenti distruttori del focolare domestico il “risarcimento” era di portata tale che – in molti casi – si sono ritrovati a chiedere solidarietà alle mense per i poveri.
Un’ulteriore assurda mannaia sul capo di un ceto medio già in evidente difficoltà economica. Perché è ad esso che dobbiamo riferirci quando parliamo della rivoluzionaria sentenza della Cassazione che al concetto di difesa del tenore di vita ha anteposto quello dell’autosufficienza. E per esso qualcosa d’ora in avanti potrebbe cambiare.
Invece per chi guadagna poco e non ha patrimonio la sentenza sposta di pochissimo lo status quo, giacché “autosufficienza” e “tenore di vita” diventano praticamente sinonimi. Quanto alle buonuscite milionarie concesse a coniugi già stracarichi di quattrini credo che – a parte il gossip – la cosa davvero interessi a nessuno.