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Pulizia o sostituzione etnica? Salvini si scatena a Radio Padania. Pd si indigna.

Non ha fatto a tempo ad essere riconfermato segretario della Lega Nord che Matteo Salvini scatena indignazione per le parole usate in un intervento a Radio Padania dove, parlando di immigrazione ha dichiarato che “siamo alla pulizia etnica”.

Insomma, nemmeno il tempo di gustarsi la riconferma della leadership con quell’82,7% dei consensi (ma con anche tante polemiche sull’affluenza piuttosto bassina) che il “nuovo” Matteo Salvini si dà la zappa sui piedi. Aveva appena dichiarato che “il capitolo di Salvini uomo solo al comando” è chiuso, ed ecco che arriva lo scivolone, per usare un eufemismo.

“Vedremo di adottare ogni mezzo possibile, oltre a quelli che abbiamo percorso per fermare questa invasione. E quando dico ogni mezzo, dico ogni mezzo, ovviamente legalmente permesso o quasi – ci tiene a sottolineare – perché siamo di fronte a un tentativo evidente di pulizia etnica, di sostituzione etnica ai danni di chi è in Italia.  E poi stanno uscendo questa magagne a Trapani, a Catania a Crotone. Spero che il suono delle manette arrivi nei pressi del Governo. Perché questo Governo è complice di questa invasione”.

E rispondendo in diretta alla domande degli ascoltatori ha detto: “A Berlusconi chiederemo di vederemo le carte in mano perché un giorno è di qui, un giorno è di là. Non stiamo vivendo un immigrazione un po’ fastidiosa, stiamo vivendo un tentativo di pulizia etnica che non prevede gli italiani a vivere in Italia”.

Immediate le reazioni di sdegno per la leggerezza dell’uso dei termini scelti.

Gennaro Migliore, sottosegretario alla giustizia,  bacchetta il capo leghista: “A Salvini, che anche oggi delira e invoca la pulizia etnica dico che va fatta piazza pulita di chi specula sulle persone più deboli. Le prime vittime di queste azioni criminali sono proprio i migranti e perciò va reso merito a quei magistrati, da Pignatone a Gratteri, che colpiscono gli interessi illeciti delle organizzazioni mafiose”.

Ma non è il solo. Emanuele Fiano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Costituzionali, non usa mezza termini e definisce le parole di Salvini “naziste”.

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