Si celebra a Mantova, la maestria di Gaetano Pesce, artista, scultore, designer. Nella mostra dal nome “Architettura e Figurazione” si radunano progetti, schizzi, plastici nel complesso museale di Palazzo Ducale. Un cervello in movimento. Che intreccia linguaggi e visioni. Tecniche e materiali. Il progetto decorativo è legato, intensamente, al passato mentre l’architettura è pregiata e non standardizzata, non si ripete mai, bensì si arricchisce, rinasce, prende nuova forma e colore. Pesce, spiega così l’idea della mostra: “Dal bisogno di lanciare alcuni messaggi. Il primo: la figuratività entra di diritto nella tavolozza dell’architettura, che deve trasmettere emozioni», il messaggio che si intende lanciare, invece: “ Il messaggio che cerco di lanciare con questa mostra è che la maggior parte delle volte che diciamo architettura parliamo di edilizia. Ma l’architettura degna di questo nome non può rimanere intrappolata in forme standardizzate, non può essere sempre uguale a se stessa, in modo obsoleto e superficiale. Ripetersi oggi non è più pensabile ”. La comunicazione della mostra è aiutata dall’ architettura rea di aprire nuove strade espressive, sapendo interpretare il luogo in cui è immersa, promuovere la dimensione locale della progettazione. Anche questo è uno dei messaggi della mostra: no all’ International Style. L’architettura a detta di Gaetano Pesce è: “L’architettura è un’arte principale, complessa e completa. Non è decorazione, non è solo forma. Dunque è etica, ma soprattutto politica: la Pluralist Tower del 1987, la torre pluralista, pensata con tanti piani differenti e, possibilmente, progettata da mani diverse può essere un monumento alla democrazia» mentre il design: “Ha la stessa importanza della progettazione. E non si accontenta più di forma e funzione, vuole essere uno strumento della visione politica, filosofica, religiosa del designer stesso. Sono convinto che il design stia diventando sempre di più un’arte, soprattutto i giovani negli Stati Uniti se ne stanno accorgendo. Andiamo in questa direzione. Spero che anche l’architettura abbia questo futuro”. Quanto ad una riflessione sul domani in chiave architettonica, propria di un grande genio come Pesce, l’artista si è espresso così: “In questo momento storico si ha l’impressione che molte cose vadano nella direzione sbagliata. Ma alcuni segnali ci fanno pensare che il domani sarà migliore dell’oggi. Per esempio il nostro tempo ha fatto esplodere i valori della diversità e dell’individualità. Non è come in passato in cui tutti erano omologati”. In quanto alle Biennali d’arte e di architettura ed al nostro Paese, ammirato in tutto il mondo per la sua enorme preziosità culturale, l’architetto dice:” Le ho fatte tutte e due e ritengo che entrambe siano utili al nostro Paese. Spero che l’Italia continui a mantenere questo suo Dna culturale. E che noi potremo continuare a essere persone coltivate”. Mentre sull’ ottimismo, che è anche l’involucro che abbraccia l’arte e si trasmette all’ uomo inebriandolo del suo profumo, Gaetano Pesce, sentenzia rapidamente: “Sono estremamente, il pessimismo è dei conservatori”.
Il suo ottimismo lo ha donato alla sua arte in mostra , a Mantova, è dal 13 maggio al 3 settembre