Il centrodestra di Silvio Berlusconi per le prossime amministrative se ne sta alla finestra con le sue contraddizioni e le sue divisioni. Avanza,addirittura,il “renzismo” dei pensatori di destra. Forza Italia non può vivere nè con Berlusconi, nè senza Berlusconi. C’è qualcosa che smentisce la fine del berlusconismo, per quanto se ne celebri spesso il funerale mediatico e i sondaggi annuncino le progressive perdite di Forza Italia. Per non parlare degli anni che inesorabilmente passano anche per Berlusconi, a dispetto della differenza che lui fa tra l’età anagrafica e quella che si sente realmente addosso. Attende fiducioso che la Corte Europea gli dia la possibilità di candidarsi il prossimo anno. e rigiocare un ruolo stategico.
Tutti sono convinti che Berlusconi non sia più in grado di calamitare i vecchi voti. E’ scomparso il suo nome dal simbolo di Forza Italia. E’ fisiologico che un partito azienda ricalchi orme e destini della persona che l’ha messo su. Eppure tanti suoi fedelissimi, senza le sue intuizioni, i suoi programmi, le sue gaffe non sanno stare.Fissano lo sguardo su qualsiasi dettaglio per dire che è pronta la ripartenza, la risalita. Diciamo la verità:c’è un ampio elettorato di centrodestra che si sente orfano,non rappresentato.Forza Italia non è più nemmeno appettibile per gli industriali,per l’elettorato medio;non è più nemmeno uno slogan.
Il Cavaliere redivivo, faccia la sua parte con molta e decente e anche aggressiva radicalità, parli di fatti e futuro, non si lasci intrappolare dalla politica politicante e populista di Salvini e Meloni. Un contributo,il suo, ancora importante.
La politica del fare sceglie la strada nella sua discrezionalità sovrana.
E in vista dei prossimi appuntamenti amministrativi Forza Italia conta molto sui volti nuovi di amministratori e sui suoi europarlamentari radicati sul territorio.
“Ho provato un vero dolore, ho sofferto molto per quello che è successo. Anche perché adesso collaborano con un partito che ha fatto l’omicidio politico del capo del centrodestra”,continua a dire di Alfano e company,però ha accolto a braccia aperte il ritorno di donne e uomini “prodighi!”
Si sente tradito da quei milioni che lo seguivano nonostante il suo maschilismo,un pò di razzismo, le sconcezze amorali e le false promesse. In fondo lo avevano portato in trionfo per decenni. Ed adesso che fanno? Molti se ne andranno con Renzi.
Lui,nonostante le sue contraddizioni,anche calcistiche, e le divisioni che subisce non vuole starsene alla finestra. E vedrete che se una legge elettorale non gli sarà sgradita o con un centrodestra compatto o con con un governo di unità nazionale tornerà a galla.