Approfondimenti

I MITI DI NAPOLI : LA STORIA DELL’ AEROPORTO DI CAPODICHINO

Conosciuta da tutti soprattutto per l’Aeroporto internazionale che essa ospita, peraltro il più grande dell’Italia Meridionale, Capodichino è in realtà un’antica collina e ha rappresentato in passato una delle strade principali per raggiungere l’entroterra napoletano attraverso l’accesso di Porta Capuana. Il nome “Capodichino” ha origini medievali, che deriverebbe dalla contrazione di Caput Clivii, ovvero capo della salita o sommità della stessa. L’imbastardimento del latino ha successivamente trasformato questo nome in Caput de Clivio e poi in Capo de Chio, che poi è stato contratto in quel Capodichino che tutti, oggi, conosciamo. Si tratta dunque di una zona che, per lunghi periodi, fu ritenuta completamente avulsa dalla città vera e propria e che soltanto in età medievale entrerà a far parte di quello che veniva considerato il circondario di Napoli. Sotto Capodichino troviamo la suggestiva Grotta degli Sportiglioni che prende il nome dai pipistrelli da cui era anticamente affollata, in napoletano “sportiglioni” . Alla grotta che si trova a ridosso di Capodichino è associata la credenza che vi si verifichino di frequente eventi infausti. Nella grotta ebbe luogo l’imboscamento di Belisario, mentre combatteva per conto di Giustiniano contro i Goti, cercando di riconquistare la bellissima città. Ma non è l’unica credenza . Si narra che, allo scopo di conquistare Napoli, abbia nascosto qui un intero reggimento di cavalleria e tagliato i canali dell’antico Acquedotto Augusteo (chiamato anche Serino o Claudio) attraverso il quale un abile soldato fece raggiungere l’interno della città al suo comandante e ad altri 400 soldati. Nonostante si tratti di una delle costruzioni più moderne di tutto il circondario, anche l’aeroporto di Capodichino ha dunque storia da vendere che intreccia la storia e la tradizione partenopea .

 

Potrebbe piacerti...