Termina nel migliore dei modi la carriera calcistica di Francesco Totti, chiudendo con l’accesso diretto della Sua Roma alla Champions e lo stadio olimpico si trasforma in festa abbracciando con un caloroso applauso il suo capitano. 25 anni con la stessa maglia, pochi titoli ma la consapevolezza di aver dato tutto e ricevuto tanto da una platea sopraffina e complicata come quella romana, da sempre umorale in tutti i campi che la si racconti. Totti in questo ha sempre avuto il dono di mettere tutti d’accordo con le sue magie, con il suo estro e con la sua cotanta personalita’ che gli ha permesso di segnare 250 goal e passa, secondo marcatore di tutti i tempi dopo Piola; la sua longevita’ calcistica e’ da spiegarsi unitamente alla sua passione infinita per questo meraviglioso sport ed un rapporto viscerale con la sua citta’ che fortunatamente o sfortunatamente per lui gli hanno precluso club piu’ titolati, ma probabilmente reso meno amore e affetto invece ricevuto dal pubblico giallorosso. Francesco Totti manchera’ tanto al calcio italiano che perdera’ probabilmente l’ultimo fuoriclasse rimasto nell’ ex campionato piu’ bello del mondo, dove negli anni ’90 primeggiavano e calcavano i campi gente come Roberto Baggio, Zola, Mancini, Savicevic , Del Piero, Zidane tanta roba!! La sua grandezza e’ testimoniata dalle parole di grandi campioni e grandi tecnici che ne hanno magnificato le grandi doti calcistiche come Maradona che sulla sua pagina social Ufficiale tesseva le lodi del calciatore di Porta Metronia, lasciandosi andare ad una frase che non ammette repliche: “ Il piu’ grande giocatore che abbia mai visto”… Un giocatore da sempre apprezzato anche dalle tifoserie avversarie che ne hanno apprezzato anche atteggiamenti sopra le righe, ma giustificate dall’attaccamento alla propria maglia, applaudito nei piu’ grandi stadi Europei e che ha sacrificato anche il suo percorso in maglia azzurra dopo la vittoria dei mondiali 2006, per dedicarsi completamente alla sua squadra del Cuore. E’ caduto e si e’ rialzato moltissime volte, a testimoniare una grandissima personalita’ sia dentro che fuori dal campo, ma probabilmente la sua presenza ha condizionato palesemente l’autorita’ degli allenatori susseguitesi sulla panchina giallorossa, da Carlos Bianchi fino allo stesso Spalletti. Il pupone ha chiuso nei tempi giusti la sua carriera da calciatore, ma che non interrompera’ il rapporto d’amore ed incondizionato dei tifosi e degli addetti ai lavori verso un calciatore che in un campionato Europeo del 2000, in terra olandese contro i padroni di casa degli orange, batte’ il 4 rigore decisivo per le sorti della Nazionale con un folle cucchiaio che lo ha incastonato nella storia dei piu’ grandi di sempre!!