Officina delle idee

LE PROFESSIONI DIGITALI SONO SEMPRE PiU’ RICHIESTE, GRAZIE ANCHE AL SETTORE DELLE RISORSE UMANE

Le professioni digitali sono sempre più richieste perché potrebbero avere un ruolo strategico nel guidare l’impresa nel percorso di digitalizzazione. Tra le figure più richieste vi sono: digital marketing manager responsabili delle iniziative di marketing 2.0, social media recruiting specialist incaricati di trovare nuovi talenti attraverso i social (20%), social media manager che curino la comunicazione aziendale (18%), technology marketing officer con skill a metà tra marketing e tecnologia (16%), digital workspace manager in grado di gestire nuovi spazi di lavoro attraverso l’uso delle tecnologie digitali (15%), digital learning specialist che si occupino di progettare, gestire e monitorare percorsi e piattaforme per la formazione digitale (13%). Dall’altro lato però, le aziende sembrano ritenere il Digital Learning più rilevante della formazione tradizionale almeno nel 75% dei casi, soprattutto per la possibilità di venire incontro alle necessità di aggiornamento continuo e perché più compatibile con le esigenze lavorative – “le nuove tecnologie per l’apprendimento consentono una formazione sempre più personalizzata sulle esigenze dei lavoratori e slegata da vincoli di tempo e spazio”, spiega infatti Emanuele Madini, Direttore dell’Osservatorio HR Innovation Practice. Gli strumenti più utilizzati dal Digital learning sono: Video corsi e webinar, social media, MOOC (Massive Open Online Courses), app, tutor online, strumenti didattici interattivi.  Le sfide del digitale chiamano in causa le risorse umane ( HR) , come spiega Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation Practice  “La Direzione HR diventa sempre più rilevante all’interno delle organizzazioni, come responsabile e promotore di nuove iniziative con impatti strategici e ad ampio raggio sul business delle imprese. Ciò significa che “i professionisti delle risorse umane devono aumentare la loro capacità di essere business enabler, puntando con maggior determinazione allo sviluppo del capitale umano e comportandosi come agenti di cambiamento della cultura manageriale e organizzativa”. Non a caso dai dati dell’Osservatorio HR Innovation Practice è risultata prioritaria, per chi si occupa di HR, la gestione delle riorganizzazioni aziendali seguita dalla necessità di aumentare la motivazione e la soddisfazione dei lavoratori (39%), dalla ricerca di nuovi ruoli e competenze (34%) e dall’opportunità di organizzare iniziative di Smart Working risultata imprescindibile per una Direzione HR su tre. Infatti a detta di Corso: “i responsabili delle risorse umane devono sviluppare una cultura della valorizzazione dei dati, per analizzarli e comprenderne le correlazioni utilizzando le opportunità degli strumenti di HR Big Data & Analytics. Devono migliorare i propri processi interni con gli strumenti digitali, dal Digital Learning, alle piattaforme per il performance management, all’uso dei social media per l’employer branding e il recruiting. E devono ampliare le loro competenze in modo sempre più trasversale e multidisciplinare, ad esempio verso lo Smart Working e i Big Data & Analytics”.

Potrebbe piacerti...