Si stringono i tempi sulla riforma della legge elettorale che andrà in discussione in Aula alla camera il 5 giugno mentre fibrilla la maggioranza con un durissimo botta e risposta tra Matteo Renzi e Angelino Alfano. Il relatore della legge sul sistema di voto, Emanuele Fiano, ha depositato in Commissione Affari costituzionali il maxi emendamento che recepisce l’intesa Pd-M5s-Fi. Proteste dei partiti che non hanno sottoscritto l’accordo sulla legge elettorale in Commissione Affari costituzionali della Camera dopo la presentazione del maxi emendamento del relatore Emanuele Fiano, per i tempi ristretti di esame.“Il terrorismo psicologico sulla necessità di un decreto a luglio, ce lo chiede l’Europa, è una barzelletta. Teoricamente si può votare ad ottobre, succede in Germania e in Austria, non si rischia esercizio provvisorio. Poi si può votare anche in primavera” . Così si è espresso Matteo Renzi ,negando anche il rischio di instabilità.L’argomento determina una tensione all’interno della maggioranza, in particolare tra Ap e il Pd alla vigilia di una cruciale direzione del partito di Alfano. “Assistiamo divertiti , afferma il ministro , a queste dichiarazioni sul potere di ricatto e di veto dei “piccoli partiti”. Incredibile. Fin qui i governi li ha fatti cadere solo il Pd, peccato fossero i propri”. Immediata la risposta di Renzi :”Potevo restare a Palazzo Chigi e invece me ne sono andato…ho l’impressione che sono loro che hanno paura ma non è accettabile il veto dei ‘piccoli .E’ evidente ,termina Renzi ,che può esserci mancanza di maggioranza, come in Germania. Io spero che diano fiducia al Pd, se non sarà così bisognerà vedere i numeri in Parlamento”.
(Ansa)