Assoconsult decide di somministrare un questionario di autovalutazione con 100 domande alle aziende per valutare il proprio livello di digitalizzazione e pianificare al meglio l’applicazione del piano Industria 4.0.
Un test che coinvolge tutti i segmenti della catena di valore: dalla progettazione alla produzione, dalla logistica alla supply chain, dalla qualità alla manutenzione, fino alle risorse umane e al marketing. Si troveranno quindi domande su “come viene generato il concept di prodotto” e “quali sono i principali componenti che lo caratterizzano”; oppure “ogni quanto vengono analizzati i dati risultanti dalle ispezioni/prove di qualità” e “quali tecnologie vengono utilizzate per controllare operativamente il magazzino”, ma molte altre. Viene poi chiesto il livello di coinvolgimento delle risorse umane nello sviluppo della strategia Industria 4.0, se sono stati pianificati investimenti in tecnologie per migliorare le condizioni di lavoro e se esistono programmi di formazione per il personale.
Al termine del test l’azienda riceve un report in automatico con una valutazione in assoluto e strettamente confidenziale. Il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania,si esprime così a riguardo: “una parte della classe dirigente che ancora non ha capito quello che sta succedendo. Dobbiamo spingere tutti insieme e fare in modo che questo tema Industria 4.0, diventi ‘il’ tema perché ci stiamo giocando il piano economico del nostro Pese. Per questo anche la PA deve avere un ruolo trainante. Ho parlato con Piacentini che mi ha detto che dei 12 digital innovation officer previsti nei ministeri ne è stato fino ad ora collocato solamente uno. Così non va. Siamo circondati da paure, lo capisco, è fisiologico. Ma contro questi profeti di sventura dobbiamo sapere che abbiamo molto da fare e diventare i portatori di questa novità, dobbiamo essere evangelisti del 4.0”.
