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Scafa:”I due aspetti dell’emigrazione: dimostrare a noi stessi di essere un popolo abbastanza civile, salvare la nostra economia ed il nostro welfare. “

L’emigrazione è non da oggi un tema centrale nel dibattito politico italiano. L’opinione pubblica è particolarmente sensibile all’argomento. Alcune forze politiche di destra, per scopi semplicemente elettorali, semplificano sovrapponendo il fenomeno dell’emigrazione con il terrorismo. Alcune forze politiche di sinistra sottovalutando le problematiche connesse al fenomeno, di fatto favoriscono, con un pacifismo peloso e salottiero, oggettivamente la mancata integrazione ed i ghetti.
Questo fenomeno storico richiede una risposta che guardi a due aspetti: dimostrare a noi stessi di essere un popolo abbastanza civile, salvare la nostra economia ed il nostro welfare. Questa mi sembra essere una verità oggettiva. Ma il tutto richiede che vengano messe in atto alcune azioni mandatorie:
1. Ottenere la cooperazione europea perché l’atteggiamento attuale non serve a nessuno. Realisticamente nemmeno a quelli che pensano demagogicamente di erigere muri illudendosi di lasciare il problema ai paesi più esposti come l’Italia. Su questo, a mio parere, il Governo Italiano deve spingersi ad essere radicale nell’atteggiamento, mettendo in discussione tutto, compresi i fondamenti economici e monetari su cui si basa l’Europa germanocentrica. Questo è il momento opportuno per farlo proprio perché la vittoria di Trump e la Brexit hanno riaperto incredibilmente spazio politico ad una Europa che proprio per questo non può permettersi economicamente e politicamente di perdere l’Italia.
2. Investire nello sviluppo dell’Africa, continente fratello povero dell’Europa. Investire su energia, educazione scolastica, sanità, infrastrutture, significa creare sviluppo in quei luoghi, business per l’economia europea e inevitabilmente minori flussi migratori illegali e garantendo , per esempio in Italia, un flusso controllato di circa duecentomila ingressi all’anno che aiutino il nostro apparato produttivo ed alimentino il sistema pensionistico. Si può anche pensare di fare accedere giovani africani al nostro sistema formativo ed universitario a condizione che ci sia poi un loro rientro nei paesi di origine per aumentare il capitale umano di quei Paesi e per avere in futuro, in quelle terre, una futura classe dirigente legata culturalmente all’Italia ed al continente europeo.
La storia dell’umanità dimostra che nessun popolo, nessuna civiltà , nessun paese o impero, riesce a creare supremazia e potenza senza integrare. Questo ero vero nell’antica Roma, è ancora vero oggi per gli Stati Uniti d’America. Gli americani hanno un grande problema, liberarsi al più presto di un Presidente che questo punto fondamentale sembra non averlo capito. Ciò può comportare nel tempo disastri per il predominio della superpotenza nel mondo.
Non bisognerebbe mai dimenticarsi che la capacità di integrare è il segno più evidente di una egemonia poiché essere egemone significa avere valori forti ed attraenti, praticare la giustizia sociale che diventa un patrimonio imprescindibile, garantire la libertà dei singoli.

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