Nascosto tra i gioielli di Amalfi, c’è lo splendore di Atrani. Atrani è una tappa irrinunciabile per i viaggiatori che arrivano in Costiera Amalfitana. La piccola Atrani rapisce lo sguardo con i colori pastello delle case che si arrampicano fin sopra le rocce e le sue chiese sospese tra cielo e mare. La prima attestazione dell’esistenza del borgo si ha in una lettera del 596 inviata da Papa Gregorio Magno al vescovo Pimenio, ma la sua storia si è sempre intrecciata con quella di Amalfi. Atrani, sede dell’aristocrazia, faceva allora parte del Ducato Amalfitano che si estendeva da Cetara a Positano e solo i suoi abitanti e quelli della città marinara avevano il diritto di nominare o destituire i capi del Ducato. Fu proprio ad Amalfi che gli Atranesi, da sempre popolo molto religioso e dedito alla fabbricazione della pasta e dei tessuti, schieratisi con il Papa nella lotta tra Papato e Impero, andarono a rifugiarsi quando nel 1100 Manfredi inviò 1000 marinai alessandrini per punirli della scelta fatta.