E’ morto Stefano Rodotà , giurista, politico, accademico e Garante della Privacy .Dal 1997 al 2005 , Rodotà ,è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali , mentre nel 2013 è stato candidato, non eletto, per l’elezione del Presidente della Repubblica , inoltre ,è stato votato dal Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà, alcuni parlamentari del Pd. La politica, insieme allo studio, è sin da subito una passione divorante. Ha insegnato in molte università europee, negli Stati Uniti, in America Latina, Canada, Australia e India ;i suoi contributi maggiori sono soprattutto nel campo del diritto costituzionale, con riferimento al rapporto tra i diritti costituzionali fondamentali e quelli relativi alle tecnologie dell’informazione .I temi di una vita sono i diritti, quelli individuali e sociali, perché “è da quelli che si misura la qualità di una società”. E poi la laicità dello Stato, i valori della Costituzione, da far conoscere e da preservare, il rapporto tra Stato e Chiesa, quello tra democrazia e religione, la bioetica, la libertà di stampa.
Grandi personaggi politici , ricordano la sua scomparsa , tra cui il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che afferma:“Ricordo Stefano Rodotà grande giurista, intellettuale di rango, straordinario parlamentare. Una vita di battaglie per la libertà” ; anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , ricorda la grandissima figura di Rodotà : “La sua lunga militanza civile al servizio della collettività è stata sempre contrassegnata dalla affermazione della promozione dei diritti e della tutela dei più deboli “.
“C’è un impoverimento culturale che si fa sentire, la cattiva politica è figlia della cattiva cultura”, così Stefano Rodotà, ammoniva già nel 2000. Una frase che sintetizza l’impegno di una vita di un protagonista della nostra vita pubblica che con passione inesausta ha sempre cercato di far valere un punto di vista laico nei grandi temi del nostro Paese.
