Tra i grandi innovatori dello spettacolo italiano, autore e conduttore di storici successi radiofonici e televisivi, cultore di musica jazz, cantautore e poi regista, nonché talent scout, c’è il poliedrico Renzo Arbore che compie 80 anni.Ancora oggi continua a essere un punto di riferimento, un’icona unica di un raffinato e divertito agitatore culturale che con garbo e ironia ha cambiato le regole del gioco dello spettacolo in Italia. Napoletano d’adozione, ma nato a Foggia il 24 giugno 1937, Arbore muove i primi passi nel mondo dello spettacolo sui palcoscenici della città pugliese. Col pallino della musica e una laurea in Giurisprudenza in tasca, emigra a Roma e vince un concorso Rai per maestri programmatori.Sempre fedele a uno stile irriverente e goliardico, negli anni rivoluziona radio e televisione con programmi travolgenti.E così agli esordi in tv ha portato le istanze della generazione Beat e dei “capelloni” a “Speciale per voi”, con i cantanti sottoposti alle domande in diretta del pubblico, quindi, negli anni 80, ha creato un nuovo modo di fare tv con “L’altra domenica”, il primo caso di intrattenimento domenicale alternativo a quello “istituzionale” di “Domenica In”, “Quelli della notte”, un late show all’insegna dell’improvvisazione, “Indietro tutta”, geniale satira sulla deriva trash della televisione, tanto credibile da far credere che il finto sponsor della trasmissione, il “Cacao Meravigliao”, con indimenticabile jingle, esistesse davvero, cosdì che la gente si recava nei negozi a cercarlo.
Altra incredibile dote di Arbore è la capacità di capire i talenti, di intuire le potenzialità nelle donne e negli uomini di spettacolo: nei suoi programmi sono passati innumerevoli futuri personaggi di successo, da Isabella Rossellini a Roberto Benigni, da Milly Carlucci a Nino Frassica e si potrebbe continuare a lungo. Un talento multiforme quello di Arbore, che tuttavia lascia un segno indelebile soprattutto in due campi, quello della radio e quello della televisione.
“Bandiera gialla” è il primo strappo a tutte le regole radiofoniche del tempo e Arbore, con Boncompagni, ne è l’artefice, convinto com’è della carica di rottura e di cambiamento che viene dalla musica pop. Nessun programma musicale sarà più come prima in nessuna radio. L’altro passaggio epocale è ovviamente “Alto gradimento”, padre di tutti gli show radiofonici irriverenti, iconoclasti, strafottenti e divertenti da morire.Arbore ha condotto moltissime altre trasmissioni , ma questi sono i capisaldi della storia della radio del secondo novecento.Ma ben presto Arbore si è messo alla prova con il mezzo televisivo, subito rompendo determinate regole. Dal debutto jazzistico nei primi anni Sessanta nella sua Foggia a oggi, la vita di Arbore è stata tutto uno show, pieno di swing e leggerezza.