“67 a 59”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi sintentizza i risultati complessivi di queste elezioni comunali mentre la minoranza interna e gli scissionisti di Mdp lanciano l’assalto al fortino.Il centrodestra trionfa ai ballottaggi delle comunali, piazzando i suoi candidati in 16 città, mentre il centrosinistra riesce a vincere solo in 6 comuni capoluogo. Cadono roccaforti rosse come Genova e Pistoia. Parma conferma Pizzarotti. Se, in totale, il centrosinistra si è aggiudicato più comuni sopra i 15mila abitanti, fra primo e secondo turno, è pur vero però che il centrodestra unito è riuscito a strappare alla sinistra i capoluoghi maggiori e alcune delle sue roccaforti storiche, a cominciare da Genova per continuare con La Spezia fino a Piacenza e Pistoia. Il centrodestra si è però imposto anche in comuni più piccoli ma fortemente simbolici, come Budrio dove la sinistra governava da 70 anni, e Sesto San Giovanni, soprannominata la “Stalingrado d’Italia”.
A Matteo Renzi, toccherà riannodare i fili di una sconfitta che rischia di minare anche la sua leadership: “Il Pd isolato politicamente perde. Cambiare linea e ricostruire il centrosinistra subito”, è il fendente lanciato dal leader della minoranza Andrea Orlando.
Il turno di ballottaggio premia dunque i candidati di centrodestra, che sono riusciti ad archiviare un ottimo recupero rispetto al primo turno di voto, quando furono eletti 29 sindaci di centrosinistra contro solo 13 del centrodestra. Al secondo turno però i candidati sindaci del centrodestra sono riusciti a spuntarla in 46 grandi comuni, riuscendo ad arrivare, sommando i 13 del primo turno, a ben 59 eletti. Il centrosinistra invece al secondo turno è riuscito a vincere in 38 municipi, arrivando così a 67.