Nel corso del dibattito tenutosi nel corso della trasmissione “La Politica ai raggi X” in onda su Julie Italia (ore 20.30 di stasera, canale 19 dtt), condotta da Samuele Ciambriello, il presidente dell’Agenzia Regionale Universiadi, Raimondo Pasquino, ha risposto a interessanti domande sulle Universiadi che si terranno nel capoluogo partenopeo nel 2019.
Una grande occasione occasione le universiadi qui a Napoli?
“Le Universiadi sono realmente una grande occasione perché possiamo mettere a sistema tutto l’insieme degli impianti sportivi della regione. Si risponderà ai bisogni dell’agonismo e a quelli dei cittadini, che per difficoltà economiche i comuni non hanno potuto soddisfare. Abbiamo la necessità di utilizzare i fondi delle universiadi, un impegno economico per risolvere i problemi dell’impiantisca attuale. La classe dirigente può dare una spinta per programmare un eventuale impegno superiore, come le olimpiadi del 2028.”
270 milioni di euro, i primi 100 per la parte infrastrutturale. L’intera Regione Campania sarà chiamata a dare risposte. Come si procederà?
“Non ci saranno nuove opere sportive da introdurre. Abbiamo esigenza di strutturare gli impianti esistenti. Ci sono gli impianti della città e della provincia che hanno bisogno di interventi straordinari, è necessario rifunzionalizzare gli impianti anche sul punto di vista della sicurezza, così come ci viene richiesto dalle autorità che vigilano. Ci accorgiamo che sono spese funzionali rispondenti ai bisogni, ma non disponiamo di grosse cifre.”
Una polemica: in questi giorni c’è particolare attenzione per il villaggio olimpico, che non dovrebbe sorgere perchè non ci sono soldi in bilancio. Lei come risponde?
“I villaggi olimpici c’erano una volta, non avrebbe senso farlo, soprattutto fuori da Napoli. Lei se la immagina una città di 10.000 abitanti? Noi arriviamo con due anni di ritardo, ma non per colpa nostra, perché Brasilia ha rinunciato. Il problema di fare una struttura e quindi fare tutti quelli che sono i servizi che sono a supporto dell’insediamento non ci pare il caso. Inutile pensarlo di fare con questi soldi a disposizione.”
2019, non manca tantissimo. Ci faremo trovare pronti?
“Saremo pronti, stiamo lavorando con impegno, con le strutture tecniche e gli enti locali. Col comune di Napoli e con le altre istituzioni stiamo portando avanti quella che è una parte gestionale. Abbiamo pensato anche all’impiantistica. I finanziamenti per ogni impianto sono somme che possono essere utilizzate con procedure snelle, nel rispetto delle norme previste.”
De Luca e De Magistris tornano a dialogare. Prof Pasquino, lei il paciere?
“Il problema non è fare il paciere. I due vertici, hanno compreso a pieno e si stanno prodigando ma per andare a vantaggio della città. Hanno anche pensato di trovare una soluzione per il Collana, impianto della regione, gestito male dal comune. Bisogna dialogare su questo impianto. Nessuno può pensare di essere un abile organizzatore di sport perché è stato un grande atleta. I proprietari scaricano sui cittadini la manutenzione, non è giusto. Chi si propone per gestirli deve avere i titoli per farli, non bisogna essere un ex atleta. Bisogna avere le capacità. Altrimenti troveremo sempre palestre e piscine in stato di abbandono. Abbiamo trovato degli sfasci. Se non ci fossero state le universiadi questa situazione non si sarebbe mai ripresa.”
David Lebro è andato via dalla maggioranza che sosteneva De Magistris. Dopo le dichiarazioni dell’ex vicesindaco, pare che il movimento civico “La città” abbia abbandonato il sostegno politico a De Magistris. Dove sono collocati ora i voti del movimento cui lei è stato promotore?
“Io mi permetto di dire che non lo sono stato, lo sono ancora. La lista è stata ripresentata alle elezioni sotto il simbolo “La Città per De Magistris”, perché abbiamo continuato a portare valori condivisi. Anche Lebro era di quella maggioranza insieme a me e l’altra consigliera. In questo senso oggi i valori dei consiglieri comunali de “La Città” non vengono meno solo perché De Magistris non ha rispettato gli accordi per un assessorato. Ci sono problemi di incomprensione. Il fatto che David Lebro fosse vice presidente della provincia era un riconoscimento politico importante. Noi pensiamo che per il futuro di questa città abbia ci sia bisogno della presenza dei valori cattolici democratici.”