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La diretta televisiva del concerto di Vasco Rossi delude i fan

Credenze del tipo la musica in tv non fa ascolti, a meno che non si tratti del Festival di Sanremo, nell’ultimo decennio sono state smentite: special che vedevano protagonisti artisti come Lucio Dalla, Renato Zero, Gianni Morandi hanno ottenuto ottimi riscontri, e recentemente riprese televisive di eventi come Capitani coraggiosi con il duo Morandi-Baglioni e Amici per sempre con i Pooh hanno ottenuto il pieno degli ascolti. Certo qualche compromesso bisogna accettarlo, come la eccessiva presenza di super ospiti nel primo caso o la conduzione di un conduttore popolare come Carlo Conti nel secondo, ma tutto sommato è poca cosa, la musica non viene messa in secondo piano. Per questo motivo la scelta di Rai 1 di trasmettere in diretta il concerto Modena Park 2017, creato per festeggiare i 40 anni di carriera di Vasco Rossi, non ci meravigliava più di tanto, un evento capace di superare i 220.000 spettatori paganti, riuscirà anche a vincere la serata dell’audience. L’unica cosa che ci meravigliava, quando vedevamo gli spot della trasmissione, era l’annuncio della presenza di Paolo Bonolis. Quale sarebbe stato il suo ruolo? Presentare il concerto assieme allo stesso Rossi, come fece Carlo Conti con i Pooh? Un cantante come Vasco non sembra aver bisogno di una interfaccia nazional popolare ma forse, dal momento che ricorrono i 40 anni di carriera, Paolo Bonolis mostrerà e commenterà dei video degli inizi della carriera dell’artista che introdurranno i brani che l’artista eseguirà. Negli spot successivi si è parlato di Bonolis come telecronista. Questa notizia ci ha lasciati basiti, nessuno mette in dubbio la competenza musicale di Bonolis che tra l’altro ha condotto e organizzato due festival di Sanremo, ma cosa c’entra in questo contesto? A che serve un telecronista? Possibile che i vertici Rai siano convinti che la voce fuori campo di un entertainment, sia pure colto e preparato come Bonolis, sia necessaria per aumentare gli ascolti? All’inizio del concerto l’amara sorpresa, Bonolis non era sul palco assieme a Vasco e nemmeno si limitava a descrivere quello che succedeva sul palco, ma intervistava ospiti e mandava in onda interviste registrate in precedenza durante il concerto. Tutti, compreso il sottoscritto, hanno inveito contro il malcapitato conduttore e la Rai attraverso i social, ma come è possibile che i responsabili della prima rete della Rai abbiano fatto un errore così madornale, siano stati così superficiali? E’ lo stesso Bonolis, nel commentare in diretta alcuni dei commenti sui social,  a svelare l’arcano: la Rai non ha acquisito i diritti per trasmettere il concerto integralmente. In effetti bastava ricordare un post pubblicato sul profilo ufficiale dello stesso artista il 9 giugno che affermava che RAI 1 desidera fare partecipare il suo pubblico al grande evento di modena .. modena park ! lo farà realizzando un programma in diretta da modena …in prima serata !! “Vasco, il suo pubblico, la festa epocale, i colori e le emozioni dei 220.000 formeranno il racconto di una giornata memorabile “non mancheranno inserimenti “ live del concerto “ !! Ma sottolineava che il concerto INTEGRALE in diretta sarà visibile solo nei Cinema. Quindi chi pensava che Bonolis fosse impazzito del tutto e che preso da improvvise smanie di protagonismo si divertisse a interrompere il concerto evidentemente aveva torto, in realtà non poteva comportarsi diversamente. E non crediamo che la Rai abbia rinunciato all’acquisizione dei diritti integrali per motivi economici, semplicemente il management dell’artista ha voluto puntare anche sulla vendita dei biglietti delle sale cinematografiche che trasmettevano il concerto in versione integrale. E’ oramai assodato che la diretta televisiva di un concerto non allontana gli spettatori dal palcoscenico, anzi le riprese televisive fanno aumentare la rilevanza del concerto stesso e di conseguenza fanno aumentare le prevendite dei biglietti, ma per i cinema è un discorso diverso, è chiaro che uno spettatore non pagherebbe 15 euro, era questo il costo per niente economico, per assistere a un concerto in una sala cinematografica se potesse assisterlo direttamente dal divano di casa. Dunque le colpe della Rai non sono state quelle di non aver trasmesso un evento così importante in maniera opportuna, ma di non aver saputo comunicare ai telespettatori la realtà dei fatti.’ Inutile far iniziare la trasmissione facendola precedere dalla sigla dell’eurovisione se la maggior parte della trasmissione consiste in interventi esterni. Sarebbe stato molto meglio organizzare uno special in uno studio televisivo dove il conduttore di turno avrebbe intervistato degli ospiti che parlavano dell’artista, mostrata l’intervista allo stesso Vasco registrata in precedenza, e poi qualche collegamento con il palco del Modena Park per trasmettere le canzoni dal vivo che i diritti acquisiti consentivano. In questo modo nessuno si sarebbe sentito preso in giro e Paolo Bonolis, che comunque ha avuto il torto di prestarsi all’inganno di cui abbiamo parlato, non sarebbe stato bersagliato dagli insulti. Auguriamoci comunque che la Rai abbia ripreso il concerto integralmente e che abbia i diritti per trasmetterlo nelle prossime settimane.

Raimondo E. Casaceli

 

 

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