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MUORE A 84 ANNI PAOLO VILLAGGIO, IL MITICO RAGIONIER FANTOZZI CHE HA FATTO RIDERE UN’ITALIA INTERA

Muore Ragionier Ugo, il generoso Paolo Villaggio. Aveva 84 anni, amico fraterno con Fabrizio De Andrè, la sua biografia è ricca di storia: Villaggio, dopo la fine della guerra, frequenta il liceo classico, poi si diede a giurisprudenza, mentre suo fratello gemello, Piero, morto nel 2014, era professore di analisi algebrica alla Normale di Pisa. Finiti gli studi, nel 1954, conosce Maura Albites che diventerà sua moglie e che darà alla luce due figli, Elisabetta e Pierfrancesco. Dal punto di vista lavorativo inizia la sua carriera artistica sulle navi da crociera. “Non ero disposto a far divertire gli altri. Volevo divertirmi io, ma non mi riusciva e comunicavo la mia insoddisfazione ai passeggeri. Fortunatamente ogni tanto ne individuavo qualcuno che aveva lo spirito dell’animatore, lo raccattavo e mi salvavo”, ha raccontato così i suoi cinque anni da animatore, durante i quali ha conosciuto uno dei suoi più grandi amici, per l’appunto Fabrizio De Andrè.

Dell’amico di vita  Villaggio dirà: “Era una persona molto sensibile e ovviamente quando si è molto amici, soprattutto d’infanzia, si parla della morte come di un fatto lontano, del tutto improbabile. Adesso che invece la cosa è accaduta e quando stava per succedere, non abbiamo mai avuto più il coraggio, negli ultimi due mesi, né di incontrarci, né di parlare della cosa, perché – spiegherà – questa volta non era un gioco, non era letteratura, era la terribile realtà”.

La sua carriera artistica inizia nel teatro con la compagnia goliardica Mario Baistrocchi e prosegue al Derby di Milano dove conosce il duo comico Cochi e Renato. Alla fine degli ‘60 finalmente viene notato da Maurizio Costanzo e debutta in radio col programma ‘Il sabato del Villaggio’. Nel febbraio del 1968, esordisce sulla Rai conducendo il programma ‘Quelli della domenica’ dove acquisisce notorietà con i personaggi comici del prestigiatore tedesco, il professor Kranz, e del già citato Giandomenico Fracchia.

Sempre nel 1968 esce la rubrica ‘la domenica di Fantozzi’ dentro la rivista L’Europeo e nel 1971 le storie del noto ragioniere vengono raccontate in un libro pubblicato da Rizzoli. Inizialmente vengono stampate solo 10mila copie ma, in breve tempo, ne sono vendute 1 milione e mezzo. Nel 1974 esce Il secondo tragico libro di Fantozzi e il termine ‘fantozziano’ entra nel dizionario della lingua italiana per indicare “un certo tipo di impiegato medio, sottomesso e sfortunato”. L’anno successivo  inizia la carriera  cinematografica del ragioner Ugo Fantozzi che consterà di ben dieci film, i primi con  la regia di Luciano Salce, mentre negli anni ’80 nasce la collaborazione con Neri Parenti.

Villaggio  era ricoverato dai primi di giugno nella clinica privata Paideia di Roma dopo essere stato seguito anche dal policlinico Gemelli. Il saluto più caro arriva dalla amata figlia, Elisabetta Villaggio, che con un post su Facebook esprime tutto il proprio enorme dolore:”Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare“.

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