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Maradona in piazza: flop o grande successo?

Il 5 luglio è stato denominato Maradona Day, era infatti il giorno nel quale sarebbe stata consegnata la cittadinanza napoletana onoraria a Diego Armando Maradona. La giornata è stata contrassegnata da un lato dai timori di una eccessiva affluenza del pubblico e dall’altro da una serie di polemiche che sono state determinate dal presunto cachet di Maradona, smentito poi dallo stesso, dall’assenza di una rappresentanza del calcio Napoli all’evento, dalle critiche di qualche ex compagno di squadra di Diego che riteneva che la cittadinanza onoraria bisognava darla a tutti i componenti della squadra che vinse il primo scudetto e non solo a Diego, e dalle voci dell’ultima ora che mettevano in dubbio la consegna della cittadinanza onoraria durante lo show di Piazza del Plebiscito. Alle ore 18 quest’ultimo giallo si chiarisce, Diego riceverà la pergamena dal sindaco Luigi De Magistris ma a Palazzo San Giacomo e non durante lo show perché evidentemente il sindaco aveva paura di non essere accolto bene dal pubblico, in passato un suo videomessaggio durante la festa dei 60 anni di Nino D’Angelo tenuta al San Paolo era stato subissato dai fischi. Lo Show, preparato da Alessandro Siani, è stato in realtà deludente: Siani, che già aveva curato l’organizzazione di tre volte 10, lo spettacolo che il pibe de oro aveva tenuto al San Carlo, non ha tenuto conto che in un contesto come quello di una piazza riempita da tifosi che vogliono solo osannare Diego, sketch elaborati come quello preparato da Francesco Cicchella vanno bene a Made in Sud ma non in tale ambito, così come non si poteva pretendere che Lina Sastri recitasse addirittura un monologo di Filomena Marturano, bene ha fatto l’artista a limitarsi a cantare qualche canzone napoletana.
Ambienti della prefettura avevano assicurato che se l’affluenza fosse stata eccessiva ulteriori ingressi degli spettatori sarebbero stati bloccati. Non si è dovuto arrivare a tanto, in piazza fino a poco prima le 21 erano presenti solo cinquemila persone, numero che poi è raddoppiato nel corso della serata. Sicuramente l’affluenza è stata minore delle aspettative, lo stesso Maradona lo ha sottolineato durante lo show asserendo che molti erano rimasti a casa spaventati dagli incidenti di Torino. La verità è un’altra: nonostante antichi stereotipi vogliano il napoletano sempre legato al suo passato, nella realtà non si volta indietro, guarda avanti. Il napoletano è riconoscente a Diego Armando Maradona per i risultati che gli ha fatto conseguire, ma adesso volge gli occhi verso il futuro, il napoletano si aspetta che la società partenopea si decida finalmente a investire per il futuro curando soprattutto la campagna acquisti e non quella delle cessioni in modo da poter festeggiare nuove vittorie, e non limitarsi a ricordare quelle di un passato oramai lontano.

Raimondo E. Casaceli

 

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