All’esame in sede deliberante del disegno di legge che tutela gli orfani di femminicidio quello che desta stupore è il ‘nò dei senatori di Fi, Gal e Lega che quindi, impedisce di accelerare l’approvazione “saltando” il passaggio in Aula. E’ stato posto il veto, in quanto nel testo ci si riferisce ai figli delle Unioni Civili. La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, che ha la delega alle Pari Opportunità, ha sancito così l’accaduto: “Stupore e dispiacere per la scelta Del gruppo di Forza Italia al Senato di stoppare la legge in favore degli orfani vittime di crimini domestici approvata all’unanimità alla Camera dei deputati” e aggiunge “Mi auguro che i deputati e le deputate di Forza Italia, a cominciare dalle ex ministre Carfagna e Prestigiacomo, facciano cambiare idea ai loro colleghi del Senato. Perché rimandare una legge che si può approvare subito? Gli orfani delle vittime hanno bisogno di riposte e di averle il prima possibile“.La risposta della parlamentare Fi, Mara Carfagna, arriva di li a poco: Vogliamo rassicurare il sottosegretario Boschi: abbiamo fatto e stiamo facendo quanto serve per arrivare ad una rapida approvazione della legge sugli orfani di femminicidio. Il nostro lavoro però è lontano dalle photo opportunity, dalle strumentalizzazioni e dalla ricerca di visibilità, lo svolgiamo sotto traccia ed è interamente dedicato alla salvaguardia dei diritti di donne e bambini”continuando aggiunge”In ogni caso è bello scoprire che su questi temi la Boschi c’è. Nonostante infatti abbia la delega alle pari opportunità da più di un anno, si accorge solo ora dell’importanza di questa legge, che grazie al lavoro di Forza Italia ha visto l’istituzione di un fondo di 2 milioni di euro volto a finanziare azioni di sostegno concreto in favore degli orfani” in ogni caso, conclude “non condividiamo la decisione dei nostri colleghi al Senato, ma essendo certi che siano in buona fede, riteniamo che le loro obiezioni vadano considerate e approfondite, per poi procedere ad una rapida approvazione della legge. Ci sono le condizioni per fare presto e anche bene. Una legge di cui tutti, in primis noi che l’abbiamo migliorata ed implementata, sentiamo la necessità”.
La legge prevedeva:la tutela per i maggiorenni non economicamente autosufficienti verso i quali la legge riserverà gli stessi diritti dei figli minorenni delle donne assassinate dal coniuge, anche se separato o divorziato, dal partner di un’unione civile anche cessata o comunque da qualsiasi persona che sia stata legata alla vittima da una relazione affettiva stabile. Inoltre, per il femminicidio la pena prevista sarà l’ergastolo, infatti la reclusione sarà 24 a 30 anni.