E’ ‘Arti’ la diciassettesima edizione del Festival Filosofia dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo, ricca di novità, ma nel segno della continuità, a cominciare dal nuovo direttore, Daniele Francesconi, che sostituisce Michelina Borsari, che passa a far parte del Comitato scientifico presieduto da Remo Bodei. A premere dull’evento saranno le lezioni magistrali, ben 54 e vedranno 20 nomi nuovi e più giovani nell’anno in cui sono venute a mancare due figure storiche del festival, Bauman e Rodotà. La creatività filosofica , come hanno illustrato Bodei e la Borsari, da intendersi sempre nel suo senso più lato e partendo dalla parola greca téchne, che vuol dire arte, saper fare, andando dal creare di chi diventa madre all’opera dell’artista di genio, passando per l’artigianato e nell’evoluzione dall’uso della mano all’uso dello strumento e della macchina (tema quindi anche il lavoro dalla schiavitù all’epoca dei robot), sino all’arte che pare definirsi nel suo esporsi, puntando sull’apparire, la bellezza, l’estetica (dalla cosmesi al packaging, dalla moda al design, dalla fisica e la biologia all’arte moderna), solo per dare come esempio alcune linee di riferimento, cui si lega per contrasto Adorno con la sua estetica del brutto.